In queste ore, gli attivisti di Cgil e Pd stanno facendo circolare un sms, da “spammare” a tutti i contatti disponibili, nella speranza di alimentare una gigantesca catena di Sant’Antonio.
Ecco il testo: “Bisogna votare entro le 11, perché ci sarà un solo rilevamento dell’affluenza a quell’ora e se esce la notizia che la percentuale di votanti è intorno al 20, a votare non ci va più nessuno perché il quorum sarà dato per spacciato. Quindi si invita a votare Prima delle 11. Fate girare x cortesia”.
Si tratta di una mossa disperata, di un bluff, finalizzato a ingannare l’elettorato contrario al quesito sulla cittadinanza.
L’obbiettivo, ovviamente, è quello di far credere, nella tarda mattinata di domani, che il quorum sia facilmente raggiungibile, così da indurre chi non vuole regalare la cittadinanza a due milioni di stranieri a spaventarsi e ad andare alle urne per esprimere un inutile No. In altre parole, la speranza è che una parte di coloro che hanno deciso di astenersi – la stragrande maggioranza degli italiani -, temendo il prevalere dei Si al quinto quesito, cambi idea, regalando il risultato alle Sinistre.
Dunque, nessuno si spaventi se, nel primo pomeriggio di domenica, circolerà la voce che un 15-20 per cento degli elettori è andato alle urne: si tratterà delle truppe cammellate del sindacato che avranno obbedito all’ordine ricevuto tramite whatapps e nulla di più.
Semmai, è bene informare della possibilità – poiché nessuno lo fa – di recarsi ai seggi, ma di non votare tutti e 5 i referendum indetti. L’elettore intenzionato a esprimere il proprio voto sulle questioni legate ai contratti di lavoro, infatti, può rifiutare al seggio di ritirare la scheda sulla cittadinanza, evitando ulteriormente che quel referendum raggiunga il quorum.
Questa possibilità, per altro, chiarisce bene quanto sia pretestuosa la polemica sollevata contro coloro che invitano i cittadini a non cadere nelle trappole del sindacato che, dopo aver permesso la devastazione del mondo del lavoro, oggi chiede di abrogare norme che ha contribuito a far approvare dal Parlamento, per di più, quando i governi erano di Sinistra o tecnici sostenuti dal Pd.
Infatti, se è legittimo, per un elettore, recarsi al seggio e votare solo per alcuni quesiti e non per altri, è chiaramente altrettanto legittimo invitare i cittadini a non votare affatto.
Insomma, occhio alla truffa nella truffa, domani e lunedì. Chi resta a casa, compie sicuramente la scelta migliore; chi andrà e non ritirerà la scheda sulla cittadinanza, dimostrerà almeno di saper cogliere la perfidia di una politica capace solo di promuovere la distruzione del Paese.