Roma non è solo alle prese con criminalità e degrado urbano: un’altra emergenza, silenziosa ma sempre più visibile, infesta le strade della Capitale.
Parliamo dei topi, diventati ormai una presenza fissa nei marciapiedi, tra i cassonetti e persino nei parchi pubblici. E ciò che più colpisce è che non si tratta soltanto di quartieri periferici, ma anche di zone centrali, residenziali e di prestigio, come Prati.
A pochi passi da San Pietro e dai palazzi istituzionali, Prati è storicamente uno dei quartieri più eleganti della città, ma negli ultimi mesi i residenti sono esasperati. Le segnalazioni di ratti che escono dai tombini o che si aggirano tra i rifiuti abbandonati sono ormai quotidiane.
Tra le cause la raccolta dei rifiuti discontinua
Alcuni commercianti raccontano di aver visto topi entrare nei cortili condominiali, salire sulle impalcature dei cantieri o rosicchiare i sacchi della spazzatura fuori dai negozi. Il problema è esploso soprattutto durante l’estate, complici il caldo, l’umidità e la raccolta rifiuti sempre più discontinua.
In molti tratti di via Cola di Rienzo, via Crescenzio, piazza Cavour e viale Giulio Cesare, l’immondizia resta a lungo accatastata accanto ai cassonetti traboccanti, diventando un vero e proprio banchetto per i roditori. “Li vediamo ogni sera, escono dai tombini e camminano indisturbati lungo i marciapiedi. Siamo in pieno centro e la situazione è da Terzo Mondo”, denuncia una residente di via Tacito.
Ma non è un caso isolato. I giardini di piazza Risorgimento e persino le aree verdi vicino al Vaticano sono diventati habitat abituali per i topi, che si riproducono rapidamente e sembrano aver perso ogni timore nei confronti dell’uomo. I bambini giocano nei parchi, mentre a pochi metri di distanza i roditori si muovono tra cartacce e avanzi di cibo, sotto lo sguardo impotente dei cittadini.
Il Comune di Roma ha più volte annunciato campagne di derattizzazione, ma i risultati appaiono scarsi o comunque temporanei.
Il Giubileo nel degrado della Capitale
Senza un’efficace gestione della raccolta rifiuti e una manutenzione costante del sistema fognario, ogni intervento rischia di essere solo una toppa su un problema strutturale. AMA, l’azienda municipale dei rifiuti, è sotto accusa per la gestione inefficiente, mentre i residenti chiedono interventi urgenti e coordinati, a partire da una pulizia straordinaria del quartiere.
La situazione è tanto più preoccupante in vista del Giubileo 2025: Roma si prepara ad accogliere milioni di turisti e pellegrini, ma l’immagine che offre oggi – fatta di degrado, rifiuti e topi in pieno centro – rischia di diventare un boomerang sul piano internazionale.
Prati, cuore pulsante di turismo e istituzioni, dovrebbe essere un biglietto da visita, e non uno scenario da incubo. In una città come Roma, patrimonio mondiale dell’umanità, la convivenza con i topi non può e non deve essere normalizzata.
Serve una risposta seria, continua e pianificata, non solo spot mediatici.
Perché dietro l’emergenza ratti c’è un problema più ampio: la fragilità del sistema urbano romano, sempre più evidente, sempre più trascurato.
Giustino D’Uva
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