RIP Charlie Kirk. Rest in peace Charlie o almeno così avrebbe dovuto essere.
La veglia funebre in onore dell’attivista di destra, ucciso con un colpo d’arma da fuoco durante un incontro pubblico nel Campus della Utah Valley University, è stata disturbata dai soliti noti.
Gli esponenti BLM e associati hanno messo in scena una risibile quanto inopportuna azione di disturbo, raggiungendo il massimo del minimo nel momento in cui il leader dei BLM di Boise (Idaho) ha gridato a squarcia gola “Fanculo Charlie Kirk”.
Ora, a meno che Terry Wilson III – il capetto BLM locale apparso sulla scena in maglietta bianca e zainetto arcobaleno – sia affetto da sindrome di Tourette, il che potrebbe rappresentare una giustificazione, la becera e irrispettosa azione di disturbo è la misura dell’infimo livello del personaggio e dei suoi seguaci, tra cui la onnipresente e ingombrante Avalon Hardy, ben compressa in una maglietta gialla.
Gli onori tributati ai nemici caduti o, quanto meno, il rispetto per chi è “Passed away” non fanno più parte della cultura umana o meglio di una parte. Del resto sappiamo con quale specie di buffoni abbiamo a che fare quando siamo costretti a scrivere di BLM, LGBTQ e via dicendo, comparse senza arte né parte di un circo itinerante, di una religione “New hate” che si sposta mettendo in scena il suo infimo spettacolo dove gli viene comandato.
RIP Charlie Kirk.
Cristian Borghetti
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