Si impone ancora una doverosa precisazione a margine della manifestazione di Bologna della Rete dei Patrioti e Casapound, e a valle della pioggia di commenti riversati sui media, nella migliore delle ipotesi, parziali e incompleti, nella peggiore e più diffusa, scorretti, faziosi, falsi e precostituiti.
Si mettano il cuore in pace e se ne facciano una ragione: a Bologna, lato “destro” del fiume, nessuno ha mandato le camicie nere.
La parte sana e attiva di una rinnovata e matura area “radicale, sovranista e patriottica”, si è semplicemente organizzata, a spese e mezzi propri, ha investito tempo ed energie per dare vita alla luce del sole e senza scheletri nell’armadio, una bella dimostrazione di militanza disinteressata e consapevole, nell’interesse della Nazione e dalla parte dei diritti minacciati degli Italiani.
Tutto il resto, come chiosava Califano, è noia
Noia sono le scaramucce istituzionali e i rimpalli di responsabilità, tra Questura, Ministero e partiti locali.
Il corteo era stato autorizzato e non poteva e doveva essere vietato o limitato senza fare strame dello stato di diritto, spesso a vanvera invocato.
Noia sono le nauseabonde richieste di “scioglimento” dei movimenti alternativi autenticamente antagonisti di “destra”.
La Rete dei Patrioti e Casapound, anche qui se ne facciano una ragione, sono esempi limpidi di opposizione, concreti e vivi, rappresentano gli interessi veri degli italiani (non quelli particolari delle consorterie di palazzo impegnati nella mera perpetuazione delle loro rendite acquisite senza meriti) e hanno assoluta legittimità di manifestare ovunque e comunque.
La sinistra faccia….
Alla faccia e nonostante una sinistra ipocrita che alcuni decenni fa, il loro giornale satirico “Cuore” si sarebbe limitato causticamente a definire con questa stringa: “hanno la faccia come il culo”
E’ incredibile assistere senza una fragorosa risata alle sceneggiate patetiche di partiti (PD e verdi / sinistra) che da un lato invocano anti-democratiche censure di pensiero (ma solo quello a loro non conforme e allineato), dall’altro alimentano, finanziano e sostengono proprio quei collettivi e centri sociali che da decenni, ultimi dinosauri dell’odio e della menzogna, infestano il nostro paese con azioni illegali violente e criminali. E mandano al parlamento europeo (giova ricordarlo) una pregiudicata e ricercata per gravi delitti …. (sempre lei la Salis)
Ancor più grave però la presenza di un soggetto istituzionale, come il vicesindaco di Bologna Clancy, al fianco delle bande della teppaglia rossa fronteggiata in modo ordinato e con fermezza e risolutezza dai militanti nazionali.
Centrodestra patetico
Ma se la sinistra (più meno ufficiale, ma compatta nella idiozia e demagogia, da quella istituzionale a quella ammaestrata dei loro cerberi scodinzolanti), si palesa per quello che è (fuori dal tempo, dalla logica e dal buon senso), il quadro del “centro destra” e della loro dis.-informazione appiattita …. è devastante.
I cittadini sono, per fortuna, sicuramente più attenti a cogliere l’essenza dei veri problemi, e a scremare la panna dal latte (quello che le loro ipocrite posizioni fanno venire alle ginocchia)
Certo, scontata la condanna alla aggressione verso la polizia.
Ma non una parola, né sul vergognoso tentativo di intimidazione di una libera manifestazione di pensiero, né sui truci slogan di tempi passati (tra cui il sempre verde “uccidere un fascista non è reato”) né sui veri problemi che attanagliano 1000 città di Italia, da Nord a Sud, governate senza sensibili differenze, da amministratori di “centro-sinistra” e di “centrodestra”, anonimi, inerti ed indistinti travet di una politichina con la p maiuscola, sempre più lontana dalle grandi scelte e dai progetti strategici per la Nazione.
Ipocrisia e livore degli ex
In questa analisi, soccorre un articolo della “ex camerata (???)” Flavia Perina sul Corriere della Sera; un misto di ipocrisia e livore da esempio magistrale.
Alla zelante cronista (nota per aver disinvoltamente saltellato tra MSI, AN, la disastrosa esperienza finiana di FLI e pure verdi europei) ricordiamo che quelli che sprezzantemente e spocchiosamente censura mettendoli sullo steso piano dei cani da guardia del Pdl, non hanno messo insieme “alcuna sceneggiata muscolare” bensì semplicemente rivendicato attivamente un sacrosanto diritto, quello di manifestare senza soprusi o assalti.
I militanti nazionali, a differenza della stucchevole novella Catona Censora (si, è diventata amante delle declinazioni al femminile pure lei), non sono etero diretti e non hanno certo avuto retropensieri ed obiettivi connessi alle imminenti elezioni.
E da più di 20 anni (seppure in forme e contenuti diversamente declinati), che la “destra radicale” continua ad occuparsi di Politica Metapolitica senza ambizioni primarie di concorso elettorale, ma lo fa per ben più alte ragioni di rivendicazione storica ed alte idealità.
Lettura indigesta
“Zecche e neri se le davano di santa ragione davvero”, continua la Perina, dimenticando, con visione strabica o memoria selettiva, fate voi, che questi militanti e Patrioti, sono gli unici eredi legittimi, dopo le giravolte e il tradimento della destra istituzionale, da Fini in poi, almeno, di una linea di pensiero e di una filosofia politica, da lei in primis, rinnegata e abusata per meri calcoli, nei decenni successivi
Il suo è solo un patetico sfoggio di “reducismo” militante (loro si che facevano politica sul serio, sembra insinuare, derubricando forzosamente le manifestazioni di oggi e simulacri folkloristici di una gloriosa epopea, di cui ovviamente, lei avrebbe fatto parte).
Definire poi “finto il proclama della Rete” (riprendiamoci la città era lo slogan di apertura del corteo) è una stucchevole mancanza di rispetto, una arrogante ed altezzosa pretesa riduzionista di marginalizzazione del pensiero forte, seppur svincolato da contingenti calcoli elettorali ed attaccato da tutto il mainstream benpensante.
Calcoli che la stessa, evidentemente non seppe neppure fare, sposando le più eclatanti caporetto politiche della destra italiana (ndr)
Leggetela sul Corriere, possibilmente non dopo pranzo
Sacrosanto Diritto
Noi ci fermiamo qui, non fosse altro per non perdere tempo dietro le lezioni della maestrina con penna rossoblu (una volta ben nera), già avvezza a mirabolanti giravolte e bizzarre campagne assunte in simbiosi con la sinistra da deputat-a ( come quella per il voto ai cittadini extracomunitari residenti in Italia da più di cinque anni…. )
Ma stia sicura, lo stato d’animo dei militanti, era solo e proprio quello che lei nega e sminuisce: rivendicare il sacrosanto diritto a che non gli venisse interdetta la agibilità politica. Nulla più e nulla di meno.
Esattamente come negli anni 70, seppur (per fortuna) con minor violenza armata; ma questa, salvo auspicarsi sciacallescamente il contrario e con le dovute differenze contingenti, è una situazione totalmente sovrapponibile, speculare e confrontabile con quella di allora.
Una minoranza politica che oggi, grazie proprio ed anche ad alcuni che in quella piazza di Bologna, ieri, 25anni fa e persino negli anni di piombo, c’erano, con la stessa fierezza e dignità
E tristemente registriamo come questo abbia consentito (ahimè) proprio a lei e ad altri smemorati o ipocriti di simile stampo, di costruirsi una remunerativa carriera, sfruttando proprio il sacrificio di quanti in nome una Idea nobile, non si vendettero né rinunciarono alla coerenza
Luca Armaroli
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Ho letto con interesse l’articolo di Luca Armaroli… VI SEGUIRÒ, BUON LAVORO!!! ⚡️✋🖤🇮🇹