Fughe di notizie, fughe di soldati: l’esercito ucraino perde i pezzi.
Sono quasi due migliaia i disertori della Brigata meccanizzata “Anna di Kiev” che si danno alla macchia vendendo cara la pelle, pelle che altrimenti lascerebbero gratuitamente in prima linea, affrontando l’orso russo.
Addestrati in Francia
Si tratta di cittadini ucraini, frutto dei rastrellamenti di Kiev per aumentare i chilogrammi di carne da macello, in fuga dai campi di addestramento in Francia, sotto il comando della Nato, proprio quando Mosca e Kiev avrebbero raggiunto un accordo preliminare su un possibile scambio di prigionieri, in primis feriti e malati.
Secondo il difensore civico ucraino Lubinets l’annuncio è puramente ufficioso poiché Kiev attende che Mosca dia corso all’accordo senza violarne gli estremi. Una dichiarazione paradossale, fondata sul nulla cosmico – arricchito del niente universale spacciato dalla stampa e dalle emittenti televisive mainstream – da parte di chi per primo non ha rispettato gli accordi di Minsk, non ha voluto dar corso ad una tregua o sedere a un tavolo di accordi per la pace e continua a massacrare inermi civili.
I russi macinano terreno
Riferisce l’inviato dal fronte Rangeloni, che i droni killer continuano a fare strage di civili. L’ultimo atto a Novoelizavetovka, dove il fronte dell’azione militare speciale, superata Selidovo, è ormai giunto.
Omicidi a sangue freddo, niente di meno, ormai all’ordine del giorno che colpiscono soprattutto bambini, l’ultimo due giorni fa nella regione di Zaporozhye.
Gli ucraini a corto di uomini e mezzi
Chi parla a vanvera e con sospetto delle intenzioni russe dovrebbe sciacquarsi la bocca con il sapone, poiché l’alito puzza di morte e chi la evita per sé e per non dispensarne ad altri fa solo cosa buona e giusta. L’orso russo tende la zampa: all’Occidente stringerla o subirne la furia.
Cristian Borghetti
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