A differenza di quanto sostenuto strenuamente dall’ANPI, ha ragione lo studente che, durante un confronto scolastico a Luino, ha fatto notare che è esistita più di una Resistenza.
Il fazzoletto rosso al collo non identifica né unifica la Resistenza italiana come interamente di matrice comunista, lo dice la storia scritta dai vincitori su cui nessuno “democraticamente” può intavolare una discussione.
La Resistenza è un dogma sul modello biblico, coranico, talmudico: non si può eccepire alla parola dell’ANPI, eppure qualcuno dimentica che impegno unitario di molteplici e talora opposti orientamenti politici comunisti, azionisti, monarchici, socialisti, democristiani, liberali, repubblicani, anarchici.
La ragione ha torto.. per l’Anpi
De facto, lo studente, tacciato in malo modo come un perentorio “Ti prenderei a sberle” – verbo della presidente ANPI – aveva ragione.
Nemmeno avesse proferito che la Resistenza in sé, senza l’aiuto americano, coadiuvato dalla mafia italiana di Lucky Luciano, non avrebbe potuto liberare nulla da nessuno. Se la Sinistra pretende di riscrivere la storia, che peraltro ha scritto a conflitto concluso, ci siamo noi a ricordare taluni fatti da loro stessi dichiarati e, a riportare alla luce variazioni credibili e provate avvenute al tempo di guerra.
Qui entreremmo in un terreno minato, benché siamo bravi a dribblare gli ordigni, ma non è questo il contesto adatto. Strumentalizzare i fatti è tipico della Sinistra, con buona pace degli strenui difensori di parte ad oltranza, così come cadere in palesi cambi di sponda, pur di mantenere uno status acquisito e mantenuto, nonostante le contraddizioni interne.
In buona sostanza la Sinistra italiana per esistere deve sempre e comunque resistere al Fascismo, nonostante il tanto latrato “pericolo Fascista” non abbia ragion di esistere, perché – capiamoci bene – se la Destra italiana attualmente al governo è manifestazione del Fascismo, siamo arrivati a invenzioni buone per pellicole Hollywoodiane.
Cristian Borghetti
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