Jean Raspail (1925-2020), scrittore ed esploratore francese, scrisse la sua opera principale nel 1973: “Il Campo dei Santi”, sul dramma dell’immigrazione, che, in questi giorni, trovate in edicola con “La Verità”, ripubblicato a cura di Francesco Borgonovo, con la prefazione di Maurizio Belpietro.

In Italia, il libro è stato tradotto e pubblicato, per la prima volta, nel 1998, dalle edizioni di Ar, di Franco Giorgio Freda. Steve Bannon, già stratega di Donald Trump, ha citato spesso il libro di Raspail, nei suoi comizi.
Lo stesso Freda appare profetico sulla questione migratoria, preponderante nell’attualità.
Il 27 ottobre 2016 ricordai su “Verona News” quanto egli disse, ben 30 anni fa, davanti alla Corte d’Appello di Verona, in occasione della condanna del suo Fronte Nazionale “per propaganda ostile all’integrità razziale e all’integrazione razziale” :
“Nelle estenuate società nazionali europee, ormai profondamente disanimate, gli esponenti della cultura della decadenza vogliono imporre a noi ‘vecchi europei’ l’integrazione razziale con i ‘nuovi europei’ e a questi ultimi l’assimilazione. Nel loro invasamento cosmopolitico, essi considerano la ‘società’ multirazziale necessaria allo sviluppo della loro volontà di potere mondiale.
Non considerano invece che l’assimilazione e l’integrazione genereranno ben presto cortocircuiti di forze etniche: con la rapida disgregazione dei nostri popoli e la tremenda deformazione della nostra vita.
Immigrazione catastrofe dell’anima europea
Noi, come tutti i buoni europei, dalla Sicilia alla Norvegia, sentiamo invece l’invasione degli stranieri extra-europei come il più catastrofico strumento di sfiguramento dell’anima etnica delle nostre comunità, i cui connotati storici, durante migliaia di anni, si sono formati nella tradizione della loro natura e della loro cultura, e intendiamo contrastare l’aggressione migratoria e l’integrazione razziale con la nostra volontà di resistenza e di integrità etnica”.
Il romanzo distopico “il Campo dei Santi”, alla stregua di altri, come ad esempio “1984” di George Orwell, o “Il mondo nuovo” di Aldous Huxley prefigurano, con decenni d’anticipo, i fenomeni che, oggi, fanno parte della cronaca quotidiana: l’immigrazione incontrollata, gli sbarchi dei clandestini, le tragedie in mezzo al mare, i piani dei potenti globali.
Evidentemente mandò su tutte le furie i sinistri fautori dell’accoglienza assoluta, tanto che Raspail, nel 2011, fece ristampare il suo romanzo, aggiungendo un’introduzione che titolava “big other” (il grande altro), alludendo proprio al “big brother” (il grande fratello) di Orwell.
Su “The Table”, l’autore scrisse, con termini molto forti: “…l’Europa, la vera, vecchia Europa non è la merdosa commissione di Brussel, con i suoi schemi economici. L’organizzazione sociale e morale dell’Europa era il feudalesimo: onore, dedizione, lealtà, obbedienza, amore per il proprio Paese”…
Politicamente scorretto
“Il Campo dei Santi” è un romanzo politicamente scorrettissimo, che infrange la finestra di Overton predisposta dal mainstream, che piace tanto agli “accoglioni” europei.
Lo scrittore francese racconta di una flotta, guidata da un personaggio carismatico, soprannominato il “Coprofago”, composta da un milione di paria, che s’impadronisce di 99 imbarcazioni fatiscenti nel porto di Calcutta. Inizia, così, un viaggio massacrante, circumnavigando l’Africa, che termina in Francia, che viene completamente sottomessa.
Tutti dicevano che quella moltitudine di allogeni disperati aveva il diritto di stabilirsi dove voleva, come previsto dalle norme dell’Onu. Il governo francese tentennava. Una Chiesa Cattolica terzomondista, molto attenta all’applauso del mondo e all’odore di Mammona, trasformava abilmente la carità in buonismo. L’Occidente, in abulia, veniva conquistato e sovvertito.
Ovviamente, lo scrittore francese fa giocare un ruolo importante anche ai media, con quasi tutti gli editorialisti moraleggianti di fratellanza, accoglienza, antirazzismo. A un certo punto, l’Egitto invia un cacciatorpediniere a impedire alla flotta del Coprofago di entrare nel Canale di Suez. L’Occidente si disintegra. Identità e tradizione vengono cancellate nel multiculturalismo apolide.
Il giorno della fratellanza
Raspail commenta: “Quella folla sofferente e fetida, vista da un aereo e ritratta in fotografie abilmente commentate, commuoveva. Vista da vicino, in lenta sfilata su navi da incubo, a qualche metro dalle sponde del Canale di Suez, suscitava terrore”.
In questo modo, secondo la narrazione dominante, il giorno dell’invasione viene trasformato in “giorno della fratellanza”.
Tino Oldani riporta su “ItaliaOggi” le incredibili previsioni del Migration Compact, in cui si parla di “sradicare tutte le forme di discriminazione e promuovere un discorso pubblico basato su fatti dimostrabili per modellare la percezione dell’migrazione”, e che “i media dovranno essere gestiti con l’obiettivo di sensibilizzare sui temi della migrazione”.
Proprio come previsto da Jean Raspail in “Il Campo dei Santi”. Oldani cita il tedesco Die Welt, che analizzando il documento Onu parla dell’istituzione di “un diritto umano alla migrazione”. “I diritti della popolazione del paese di arrivo non vengono mai presi in considerazione, mentre i doveri degli immigrati non vengono mai menzionati”. (cfr. korazym.org, di Vik van Brantegem, 28/01/2021)
MatteoCastagna
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