Lo hanno trovato agonizzante, il volto devastato dai colpi, la mascella fratturata e gli occhi ormai perduti per sempre.
Il piccolo Tomasito, un gattino randagio, aveva osato troppo: rovistare tra la spazzatura di una casa per cercare un po’ di cibo. Un gesto che, nella follia della crudeltà umana, gli è costato un pestaggio brutale.
Le condizioni disperate
Quando i volontari lo hanno soccorso, la scena era straziante: Tomasito respirava a fatica, ricoperto di ferite profonde. Il veterinario che lo ha visitato ha parlato di un quadro critico, tanto da mettere in dubbio la sua sopravvivenza nelle ore successive.
Nonostante tutto, quel gattino non ha mostrato aggressività: solo paura e un filo di speranza. L’operazione e le prime cure Trasportato d’urgenza in clinica, Tomasito è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico per stabilizzare la mascella e rimuovere i frammenti ossei.
La perdita della vista è stata irreversibile, ma il micio ha affrontato ogni passaggio con una forza sorprendente.
Alimentato inizialmente con un sondino, oggi riesce a nutrirsi autonomamente, anche se la strada della riabilitazione è ancora lunga.
Dal dolore alla speranza
Oggi Tomasito vive in una struttura protetta, seguito costantemente dai volontari che non lo hanno mai lasciato solo. Cieco, ma vivo. Ferito, ma non vinto.
È diventato il simbolo della lotta contro la violenza sugli animali, un richiamo concreto a leggi più severe e a una cultura del rispetto che troppo spesso manca.
Un monito per tutti
La vicenda di Tomasito non è solo la storia di un salvataggio: è la testimonianza che la crudeltà gratuita può colpire chiunque, anche la creatura più fragile.
E che, al tempo stesso, l’amore e la cura possono trasformare il destino, ridando vita dove sembrava esserci solo buio
Valerio Arenare
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