L’ultima domenica di aprile è uno dei tre momenti tradizionali per le commemorazioni in memoria di Benito Mussolini a Predappio. La fine di aprile è la ricorrenza dell’assassinio del Duce, mentre l’ultima domenica di luglio si celebra l’anniversario della sua nascita e l’ultima domenica di ottobre si ricorda la Marcia su Roma.
Si tratta di tre appuntamenti che da sempre raccolgono partecipazioni molto sentite da parte di persone provenienti da tutta Italia e dall’estero, ma i pellegrinaggi presso la cripta della famiglia Mussolini si svolgono tutto l’anno, con un numero crescente di presenze. Un servizio d’ordine, costituito da volontari, garantisce il rispetto dei luoghi. Lo scorso sabato, 26 aprile, l’ultima bandiera della RSI, ammainata esattamente 80 anni prima in Piazza San Sepolcro a Milano dall’allora federale Vincenzo Costa, è stata consegnata da padre Giulio Tam, che la custodiva, a Orsola Mussolini, pronipote del Duce, e posta presso la cripta dopo essere stata benedetta. Domenica 27 aprile un corteo molto ordinato è partito da Piazza Sant’Antonio per giungere intorno alle 11.30 al piazzale del cimitero di San Cassiano, dove Orsola Mussolini ha pronunciato un breve discorso, che riportiamo:
Il discorso di Orsola Mussolini
“Cari Italiani, è sempre un immenso piacere vedervi qui e noi vi diciamo ancora una volta grazie per essere venuti a visitare le tombe dei nostri avi.
Come ben sapete, questa è la triste occasione nella quale si ricorda l’omicidio del nostro bisnonno Benito, ucciso 80 anni fa per essere stato il capo della Repubblica Sociale Italiana. Repubblica che in quel momento risultava invasa dalle forze armate di molti Stati, ai quali, però, non era mai stata dichiarata guerra. Perché questa è la verità che nessuno ammette: la Repubblica Sociale Italiana non ha mai dichiarato guerra a nessuno Stato al mondo ed i suoi soldati non hanno mai combattuto al di fuori dei propri confini, se non i pochissimi che lo fecero nelle Alpi occidentali contro i francesi, ma sempre per impedire un’invasione.
Quei soldati furono costretti a combattere contro coloro che stavano invadendo la loro Patria, portando morte e distruzioni in ogni borgo e città d’Italia. Questo i nemici stranieri. E i nemici italiani, d’accordo con quelli stranieri, il 28 aprile 1945 si attivarono negli omicidi del nostro bisnonno Benito, di tutti i ministri della Repubblica Sociale, di Claretta Petacci e suo fratello Marcello, per poi appenderne i cadaveri per i piedi a Piazzale Loreto. Di questo furono capaci gli avversari del Duce, capo di una parte di Italia che non aveva dichiarato guerra a nessuno. Bisognerebbe che queste cose fossero scritte nei libri di Storia, affinché gli Italiani potessero finalmente conoscere la verità. Purtroppo, fino ad oggi, non è stato così, speriamo nel domani. Noi lavoriamo anche per questo e voi ci date la forza di continuare. Il nostro ringraziamento va a voi e al vostro grande cuore”
Il Presente
Orsola ha quindi rivolto ringraziamenti alle diverse associazioni che hanno aderito alla commemorazione, tra cui gli Arditi d’Italia e Continuità Ideale, e, in particolare, ad Angela di Marcello, instancabile organizzatrice degli eventi della Fondazione Rachele e Benito Mussolini e del Servizio d’ordine Cripta Mussolini. Sono state poi recitate la Preghiera del Legionario e la Preghiera dell’Ausiliaria e infine si è tenuto il rito del “Presente”.
Ci piace evidenziare la compostezza e la grande dignità di una celebrazione che è da sempre occasione per raccogliere una comunità umana generosa e ostinata in un momento di ringraziamento, di riflessione e di preghiera.
Raffaele Amato
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