Per intendere alla radice molte donne di oggi, tra post femminismo, omofilie indotte e antifascismo ritardato (in ogni senso vogliate leggere l’aggettivo…), basterebbe capire, senza spingersi troppo in là, chi sono tre persone molto diverse, ma figlie di una identica “cultura”: Michelle Comi, Luxuria e Schlein; qualora non fosse sufficiente, un ulteriore chiarimento potrebbe arrivare dalla signora Asia Argento, un personaggio tale da risolvere velocemente qualsiasi residuo dubbio tanto il suo “stile“ è paradigmatico di una mentalità, di un modo di (non) pensare, di un atteggiamento mentale, di un (non) “gusto” nel muoversi, nel vestire, nel parlare!
Intervistata a Belve da una giornalista, Fagnani, che l’ha trattata con verve, tra il simpatico e l’ironico, rispettando però le molte fragilità di una donna che ha provato di tutto (dal lesbismo all’alcool, da ogni tipo di sostanza al sesso con un minorenne), Asia dichiara che l’intervista l’ha talmente scossa da farle rischiare una ricaduta nelle sue dipendenze.
Che una chiacchierata (amichevole o meno) potesse tanto, descrive le fragilità di Asia Argento o forse le sue furbe ipocrisie…davvero non lo so!
Me too
Quel che so è che una donna che fu l’anima del movimento “Me too”, è riuscita, in un post da bulla di periferia, ad offendere un’altra donna, la Meloni, con l’accusa più maschilista, volgare, sciocca, banale del mondo, quella di essere grassa (di avere la schiena grassa…nello specifico).
Se ne dice pentita difronte alla Fagnani, ma in fondo ribadisce di credere a certi valori quando invita la sua vittima ad andare da lei qualora avesse bisogno di qualche dritta per perdere peso… ribadendo così il cliché, davvero spiacevole, per cui una donna deve comunque adeguarsi a inderogabili canoni di bellezza.
La compagna, paladina dei diritti delle donne che si abbassa ad offendere una congenere perché non si adegua ad uno standard estetico imposto da una società consumistica!
Se è vero che tutti noi, in qualche modo ed in qualche misura, siamo contraddittori, è innegabile che il “caso Argento” è paragonabile a quello di una attivista vegana che apra un mattatoio…coerenza assoluta no, decenza sì!
Lady Livore
Livore verso i “fasci” di cui ha paura e che “non toccherebbe neanche con un bastone”, la signora, deturpata da orridi tatuaggi eseguiti da un “artista” di fama, mostra sulla sua pelle la passione per le sostanze psicotiche e nel linguaggio l’ostilità verso chi osa criticarla o non mostra totale accondiscendenza verso i suoi modi, il suo mondo, le sue scelte.
La Fagnani è una “rompipalle”, Rosita Celentano è una “rompicaxxo, moralista del…medesimo organo”!
Eloquio da Radio Onda Rossa e identico spessore culturale, cifra della signora è una maleducazione notevolissima, una aggressività costante e costantemente malcelata e una totale, pericolosa, preoccupante mancanza di autocontrollo.
Bacchetta in mano contro chi lei giudica fasci, moralisti e borghesi, la signora offende gravemente e poi si pente; si scusa e torna ad offendere di nuovo, in un’altalena che tutti sono costretti ad accettare… a meno che non vogliano assistere alla ennesima sfuriata e alle ennesime ingiurie!
Aggressiva anche quando non ce ne è bisogno, sempre in bilico tra una lacrima ed un cazzotto, intollerante come solo le maestrine di tolleranza sanno essere, Asia suscita tenerezza e rabbia come gli adolescenti “cattivi” che, per salvarsi, avrebbero bisogno di autorevolezza, regole, amore e molte preghiere.
Ho l’impressione che la signora Argento non abbia avuto nulla di tutto ciò e che ne abbia bisogno…soprattutto di preghiere…nelle sue meditazioni in compagnia della ayahuasca, è certo che non la visitano le anime dei defunti, come lei crede, ma ben altre, pericolosissime entità.
Il dolore che si porta dietro ne è prova invincibile!
di Irma Trombetta
Complimenti per l’articolo: molto bello e veramente interessante. Grazie