Non c’è pace per Milano e per i suoi cittadini, oramai ostaggi di orde di extracomunitari, fuori controllo.
Prima i fatti di Corvetto, l’incidente mortale di Ramy che stava scappando dalle forze dell’ordine e che ha generato nottate di scontri e devastazioni ad opera dei centri sociali e della componente allogena che numerosa vive in quel quartiere.
Poi il Capodanno in Duomo dove la Milano benpensante e radical chic si è dovuta nascondere dalla vergogna quando sotto la statua equestre di Vittorio Emanuele un’orda di giovani immigrati ha iniziato a inveire contro l’Italia.
Questi sono solo due episodi che sono balzati agli onori delle cronache ma ogni giorno uno stillicidio di reati di varia natura vengono perpetrati ai danni dei milanesi per bene.
Ultimo fatto, ieri a Quarto Oggiaro, periferia nordovest del capoluogo meneghino, un ventiseienne è stato avvicinato da almeno 5 ragazzini, buttato a terra e minacciato con un martelletto frangi vetri, probabilmente appena rubato da qualche mezzo pubblico e rapinato di due cellulari in possesso del malcapitato.
Due dei banditi sono stati fermati e identificati poco lontano dagli di polizia, due sedicenni: un tunisino ed un egiziano, guarda caso.
Immigrazione incontrollata
Orami è inutile, tutti han capito, solo una certa parte della sinistra, non ha compreso o fa finta di farlo: l’immigrazione incontrollata così come è sempre avvenuta è inutile e deleteria, anche a discapito delle brave persone che entrano nel nostro paese, rispettando leggi, usi e costumi per provare a rifarsi una vita.
A molti di loro non interessa l’integrazione, non interessa lavorare e costruirsi un futuro, interessa solo vivere alle spalle degli altri infischiandosi di regole e leggi e senza alcun rispetto per il paese, e le persone che lo compongono, che li ospita.
Bisogna ad ogni costo fermare questa immigrazione indiscriminata che porterà solamente, in un futuro oramai prossimo, noi cittadini italiani ad essere minoranza succube e sottomessa in casa nostra. Bisogna inoltre iniziare a costruire un dibattito sulla remigrazione di questa enorme massa aliena alle nostre tradizioni e incapace di vivere in un consesso civile: seppellita la società multirazziale è prioritario che l’Italia avvii un percorso di rimpatrio per tutti gli immigrati presenti sul suolo nazionale.
Paolo Ornaghi
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