Diciamola allo stile del programma radiofonico La zanzara: “Avete rotto il caxxo!”
L’Italia si loda d’essere una Nazione inclusiva? Bene, allora siano rispettati i diritti di opinione di tutti!
Se una persona non condivide l’idea altrui – per altrui s’intende l’idea o l’ideale Dem, LGBTQ+-x:ח√∫log, Woke – in questo straccio di Stato democratico allora è additata quale irrispettosa, intollerante e razzista.
Cerchiamo di spiegare il concetto con un esempio cretino, affinché anche i cretini possano provare a capire. Non mi piace la verdura o, peggio, sono allergico, non la mangio e non c’è mensa scolastica che possa obbligarmi, perché questa è una violazione del mio diritto. Non concordo con la teoria di Marx, non sono comunista e quindi non professo tale “religione di stato”, nessuno può obbligarmi in forza della Costituzione – di cui troppi si riempiono la bocca – ad esserne seguace o praticante.
Ergo, se non concordo con gli pseudo diritti dei su citati movimenti inclusivi a tutti i costi, semplicemente perché non ne vedo la necessità – se non per interesse politico o, peggio, aberrante degenerazione – non sono costretto a percorrere una scalinata arcobaleno, a sedere su una panchina arcobaleno, a comprare ai miei figli giocattoli arcobaleno.
Punire!
Punire chiunque non sia allineato al pensiero unico non è “democratico”, ma è proprio dello Stato democratico che si arroga il diritto di dettare la linea di pensiero in puro stile stalinista. Prima di parlare di rispetto e tolleranza, bisogna evitare di ghettizzare le persone che credono nella famiglia tradizionale, che non concordano con alcuni principi nati ad uso e consumo di una parte politica che altro non fa che punire chi è italiano, bianco e etero.
In questa “Itaglietta” chi è italiano, bianco e etero è per definizione fascista.
La politica voltagabbana e predatrice del popolo, da Destra a Sinistra senza distinzione, che invoca ogni due per tre il fantasma del Fascismo, deve capire che studenti e studentesse, lavoratori e lavoratrici che rispettano la legge e pagano le tasse sono persone che esercitano il proprio diritto e che lo Stato deve tutelare per legge.
Lo studente veronese che è stato punito dalla scuola – che non educa, ma impone per rigore e vigore politico – per non aver voluto percorrere una scalinata multicolore, ha semplicemente esercitato il suo diritto riconosciuto e punirlo significa violare la legge.
Sia chiaro a tutti che questo Paese ha bisogno di un ribaltone culturale di portata globale che investe le istituzioni… tutte.
Riguardo alle suddette teorie, affinché sia chiara l’inutilità di tale verbo dogmatico: “Ma poi, o signori, quali farfalle andiamo a cercare sotto l’arco di Tito?
Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda!”
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