Per la morte di Ramy Elgaml, il diciannovenne che la notte tra il 23 e il 24 novembre perse la vita durante una fuga e successivo inseguimento da parte dei carabinieri a Milano, ora oltre a Fares Bouzidi, che guidava lo scooter, sarebbe indagato per omicidio stradale anche il carabiniere che guidava la macchina di pattuglia.
Secondo i Pubblici ministeri milanesi “l’auto dei militi era troppo vicina allo scooter”
E valutano di portare a processo il militare per omicidio stradale: “non avrebbe rispettato la distanza di sicurezza dal TMax”.
Gli si imputerebbe il mancato rispetto della distanza di sicurezza: ovvero l’auto di servizio era troppo vicina allo scooter dei giovani extracomunitari, anziché i circa 14-15 metri necessari, secondo il codice della strada per frenare in sicurezza.
Ma cosa avrebbero dovuto fare i carabinieri? Lasciarsi forse prendere in giro e lasciare andare i due? O girare la testa dall’altra parte?
L’articolo 53 del codice penale indica che le forze dell’ordine hanno dovere, anche con la forza, se necessario, per fermare o limitare la fuga di soggetti che non si prestano ai normali controlli delle forze dell’ordine.
Come detto nel titolo è proprio una “carnevalata”, una vera e propria buffonata, se passa il concetto che chi delinque o si nega al controllo dell’autorità, invece che essere lui dalla parte del torto, diviene parte “lesa”, allora tutte le norme che regolano il quieto vivere di una comunità vengono meno, e vige la totale anarchia con buona pace di una parte del nostro paese che è proprio questo quello che vuole.
Insomma, se stai dalla parte delle regole e fai il tuo lavoro con coscienza e dedizione, sei sicuro di esser dalla parte “sbagliata”.
Paolo Ornaghi
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