La Guerra de Ultramar, l’eroica resistenza del Portogallo salazarista, ultimo baluardo del corporativismo cattolico.
Oggi, come spesso faccio, cercherò di raccontare una storia semi-sconosciuta al pubblico occidentale.
Una di quelle tante storie che, quando capita che esse ritornino dal dimenticatoio, la vulgata mondialista cerca di rischiacciarle, tentando di imporvi una rinnovata damnatio memoriae.
E che invece sono storie di una passione, di un coraggio e di una idealistica visione che meriterebbero di essere studiate e amate, fino a urlarle con orgoglio.
Oggi parliamo della “Guerra de Ultramar”, ovvero della sfida del Portogallo Salazarista al Mondo Intero.
Usa e Urss: le due facce del dominio mondiale
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il mondo è stato diviso in due blocchi.
Da un lato il mondo Americano:Atlantista, Capitalista e Laicista.
Dall’altro quello Sovietico:Comunista, Statalista e Ateista.
Da allora, per oltre 40 anni i due giganti mondiali si affronteranno nella ben conosciuta “Guerra Fredda” a colpi di spionaggi, sabotaggi politici e sanguinose guerre “per procura” in giro per il globo (già, perché quella guerra per Vietnamiti, Coreani, Afghani, Nicaraguensi e Africani non fu affatto “fredda).
Sempre loro: USA e URSS, URSS e USA in un infinito Duopolio in cui le uniche alternative possibili erano o il Comunismo sanguinario e repressivo o il Capitalismo Corruttore e Annichilente.
O forse…non proprio le uniche due alternative.
L’estado novo: un fastidioso sassolino
Uno dei pochi paesi che si opponeva al Duopolio delle due Superpotenze era l’Estado Novo, il Portogallo Rivoluzionario del Presidente Antonio Salazar.
La piccola orgogliosa nazione Lusitana era vista come fumo negli occhi dai due Duopolisti.
Un po’ perché considerato troppo simile agli sconfitti regimi Fascisti (pur essendo rimasto neutrale durante il conflitto e avendo importanti differenze politiche e spirituali col Nazifascismo).
E un po’ perché Corporativista in un mondo dominato dal binario obbligato Capitalismo/Comunismo e fieramente Cattolico di Stato in un mondo duopolizzato da Laicismo Liberale e Ateismo Marxista.
Una luce Spirituale che brillava contro il grigio plumbeo del Materialismo.
Il Portogallo Rivoluzionario, seppur piccolo, aveva conservato la sua stabilità e la sua identità, mantenendo anche un Impero che si estendeva ancora su tre continenti:Europa, Africa e Asia.
Yankees e Ivan decisero così che per distruggere quel piccolo sassolino Corporatista e Cattolico, lo avrebbero attaccato proprio sul suo fiore all’occhiello: i suoi territori di Oltremare.
Lusotropicalismo e pluricontinentalismo
L’União Nacional, partito unico a guida dell’Estado Novo, promulgava con convinzione gli ideali del Lusotropicalismo e del Pluricontintalismo, due teorie politiche elaborate dal sociologo brasiliano e lusofilo, Gilberto Freyre.
Esse affermavanao che i Portoghesi, grazie alle loro particolari caratteristiche geografiche, sociali, culturali e religiose erano stati colonizzatori più abili, capaci e indulgenti rispetto a chiunque altro (Lusotropicalismo) e che il Portogallo non fosse una nazione Europea con delle Colonie oltremare…ma un’unica nazione con territori sparsi nei tre diversi continenti.
Agli occhi dei Salazaristi, Angola, Mozambico, Guinea-Bissau e Timor Est non erano colonie Africane o Asiatiche, ma vere e proprie province del Portogallo inserite in altri continenti.
E, promuovendo l’idea dell’assimilazione, l’Estado Novo era pronto a riconoscere Africani, Asiatici e “Mestiços” (Meticci) come portoghesi al pari dei loro concittadini europei, a patto che essi imparassero la lingua Portoghese, si convertissero al Cattolicesimo e fossero sempre pronti, da bravi patrioti, a difendere la Madre Patria.
Come disse Salazar:”Il nostro concetto di identità è la lealtà al Portogallo, e da qui questo corollario: chi non è patriota, non può essere considerato Portoghese”.
Alla luce di questi fondamenti ideologici è un po’ più facile capire perché, agli occhi dei soldati salazaristi difendere le “Provincias de Ultramar” non fosse semplicemente difendere un Impero, ma una vera e propria difesa della Madre Patria.
“ORGULHOSAMENTE SÕS”: l’Estado novo contro 24 nazioni
In tutto il Portogallo d’Oltremare, soprattutto in Angola e Mozambico, iniziarono a sorgere movimenti indipendentisti di vario orientamento poltico, sollevati e finanziati dai nemici dell’Estado Novo.
In Angola vi erano:
-Il MPLA (Filo-URSS e Comunisti)
-L’UNITA (Filo-Cina, Anti-URSS e Maoisti)
-Il FNLA (Filo-USA e Anti-Comunisti)
Mentre in Mozambico vi era il FRELIMO (Filo-URSS e Comunista)
Movimenti meno conosciuti sorsero anche a São Tome e Principe, Timor Est e in Guinea Bissau.
Nella “Guerra de Ultramar”, che iniziò con precisione il 4 Febbraio del 1961, il Portogallo Rivoluzionario affrontava non solo i combattenti dei tanti movimenti indipendentisti, ma una schiera di ben 24 paesi coalizzati contro di lui, tra cui USA, URSS e Cina Maoista.
Il Presidente Salazar, in una conferenza stampa di anni dopo dichiarerà:”In questa battaglia i Portoghesi, Europei e Africani, combattono senza tracotanza e senza alleanze, orgogliosamente soli.”
“Orgulhosamente sós” diventerà lo slogan più ripetuto e onnipresente sia in Portogallo che nelle Provincias de Ultramar, a rimarcare la solitaria ma fiera resistenza del Paese.
Molte pelli, un’unica bandiera
Inizialmente, le truppe portoghesi sui Fronte d’Oltremare sono quasi esclusigamente truppe europee bianche.
Ma poi alla leva accorrono decine di migliaia di africani, asiatici e “mestiços”.
-40.000 uomini in Angola
-30.000 in Mozambico
-10.000 in Guinea
-Alcune migliaia nelle piccole colonie Asiatiche di Timor Est e Macau
Si arrivò a schierare tra i 100.000 e i 150.000 solo di soldati africani.
Non è mia intenzione fornire visioni puramente idealistiche e ingenue dal punto di vista storico: indubbiamente moltissimi soldati coloniali aderirono solo per amor di paga o perché costretti dallo Stato.
Tuttavia è impossibile negare che all’interno delle popolazioni di Oltremare molti uomini dai colori di pelle più diversi vedeva nel Portogallo un’ideale verso il quale provava appartenenza.
O perlomeno rispetto.
Il Portogallo aveva costruito strade, ponti, dighe, città moderne di stile europeo, aveva dato ad Angola e Mozambico le loro due Università Nazionali.
In molte scuole e luoghi pubblici, come nei ranghi della “Mocidade Portuguesa” (la Gioventù Portoghese) l’ala giovanile dell’União Nacional, giovani bianchi e neri, asiatici e “mestiços” marciavano, crescevano e lottavano fianco a fianco negli ideali del Patriottismo e della Fede Cattolica.
E molti di quegli uomini si sentivano parte di quella “Patria Pluricontinentale”.
Anche perché temevano cosa sarebbero potuti diventare i loro paesi, una volta in mano alla feroci brigate Indipendentiste al soldo di questa o di quella potenza.
E, come vedremo poi, proprio tutti i torti non li avevano.
25 Aprile 1974: fu vera gloria?
La Guerra de Ultramar terminerà il 25 Aprile 1974, insieme al Regime della Revoluçao Nacional, rovesciato dalla Rivoluzione dei Garofani.
Il Portogallo Salazarista, rimasto ormai orfano del suo Presidente (morto nel ’68) e ormai sfinito da ben 13 anni di guerra senza tregua contro una coalizione di ben 24 Nazioni, depose le armi e fu costretto a cedere le sue colonie.
Il terribile bilancio fu di 17.120 morti e 15.507 feriti tra i Portoghesi e di oltre 65.000 morti tra i soldati indipendentisti di Angola, Mozambico e Guinea Bissau.
Dopo che il “Fascismo” fu cacciato dalle ormai ex Provincias de Ultramar…sia Angola che Mozambico finirono in due devastanti Guerre Civili, avvenute tra le formazioni Comuniste (prevalenti) e le formazioni di resistenza Anti-Comunista.
In Angola si combatté per ben 26 anni, dal 1975 al 2002, causando 800.000 morti, 70.000 mutilati dalle mine anti-uomo e ben 4.000.000 di sfollati.
In Mozambico si combatte per oltre 15 anni, dal 1977 al 1992, causando oltre 1.000.000 di morti per guerra o carestia.
Sia in Angola che in Mozambico, vinsero i Comunisti che salirono al potere instaurando due Regimi Marxisti-Leninisti (poi convenientemente diventati solo “di Sinistra” dopo la dissoluzione dell’URSS) che, fino ad oggi, continuano a calpestare la libertà di quei popoli.
25 Aprile 1974. Fu vera gloria?
Ovviamente, per chi vi scrive, quel giorno segnò la fine di un bellissimo sogno che fu la Revoluçao Nacional, l’Estado Novo e il sogno di una “Terza Opzione” Corporatista e Cattolica rispetto al Capitalismo Laicista e al Comunismo Ateo.
Per chi vi scrive, Angola e Mozambico non furono affatto liberate dall’Imperialismo quel giorno.
Passarono solo da un Imperialismo a un altro.
Ben più sottile, bieco e spietato.
Ora e sempre… Onore ai combattenti salazaristi della “Guerra de Ultramar”!
Ringraziamo gli amici de Il Megafono cattolico per l’articolo
Articolo appassionante e veritiero