I gradassi del pianeta, intendiamo gli USA, dopo il Medio Oriente, l’Ucraina e il Venezuela, stanno facendo mostra del loro bullismo anche nell’artico, più precisamente in Groenlandia.
Ove è da qualche tempo cercano con ingerenze più o meno invasive di dettare la loro linea di interesse personale.
E stato scoperto un piano per fomentare ed instillare nella popolazione un sentimento filoamericano ed anti-danese in Groenlandia.
Il governo danese grazie ai suoi servizi di sicurezza è venuto a conoscenza della cosa ha subito convocato l’incaricato d’affari statunitense Mark Stroh :
“Qualsiasi tentativo di ingerenza negli affari interni del regno sarà ovviamente inaccettabile”,
ha affermato il ministro degli esteri danese Lars Løkke Rasmussen in un comunicato stampa.
La caccia
Nello specifico scoperte tre persone, ovvero tre “spie” che avevano il compito individuare personaggi di spicco groenlandesi con idee più vicine alle politiche trumpiane ed altri, che invece, risultano essere ostili all’amministrazione americana, con l’idea di avvicinare la Groenlandia all’America, stilando un vero e proprio elenco di sostenitori e oppositori della casa bianca.
Gli agenti avrebbero anche cercato di capire tra i sostenitori come mettere in cattiva luce il governo danese e la sua monarchia agli occhi della popolazione (popolazione esigua visto che sull’isola più grande del mondo vivono poco più di 56mila persone), cercando di costruire una rete di contatti tra politici imprenditori ed anche semplici cittadini, usandola poi in futuro a favore dell’amministrazione americana.
Materie prime
La Groenlandia, pur essendo in parte autonoma dipende dalla corona danese per alcune parti come la politica estera e la difesa e non è un mistero che gli Stati Uniti, da qualche tempo avevano messo le mire sull’isola ricca di giacimenti petroliferi di, gas naturale, diamanti, oro, uranio e piombo, litio, cobalto e metalli del gruppo del platino inoltre in Groenlandia sono presenti circa il 70% delle cosiddette “terre rare”, ovvero di elementi usati per la produzione di magneti, batterie ricaricabili, catalizzatori per autovetture e che sono essenziali nella filiera produttiva per ottenere energia “pulita” (turbine eoliche), nel campo aerospaziale e della Difesa (radar, sistemi di guida, satellitari e ottici), nella petrolchimica (ad esempio per il cracking del greggio) e più in generale nella produzione di autoveicoli (motori elettrici e ibridi).
Inoltre, la Groenlandia è un’isola nel mezzo di una delle principali rotte marittime commerciali del futuro visto il rapido scioglimento dei ghiacciai.
Tutto ciò la rende molto appetibile agli occhi degli USA per primeggiare nella guerra commerciale contro il colosso cinese, e sappiamo che i bulli americani non accettano di arrivare secondi, dietro a nessuno, vogliono predominare e dettare la loro legge ovunque e a scapito di chiunque, passando fintamente per i buoni, per quelli che portano agli altri democrazia e benessere.
Paolo Ornaghi
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