Un nuovo episodio imbarazzante scuote il già compromesso panorama politico italiano, e questa volta il protagonista è un volto ben noto del Movimento 5 Stelle: Luigi Iovino, ex deputato e ora studente universitario.
L’uomo, noto più per i suoi scatti d’ira e la sua rapida ascesa parlamentare che per meriti accademici o politici, è balzato agli onori della cronaca per aver insultato pubblicamente un docente universitario dell’Università di Salerno.
Un gesto sconsiderato che ha spinto l’Ateneo a prendere provvedimenti, avviando un’azione disciplinare nei suoi confronti. Secondo quanto emerso, Iovino – oggi iscritto a Giurisprudenza dopo una carriera parlamentare fulminea ma fugace – avrebbe rivolto frasi offensive e minacciose a un professore nel contesto di un confronto accademico, culminato con atteggiamenti giudicati gravi e inaccettabili da parte dell’istituzione universitaria.
Chi è Luigi Iovino?
A riportare i fatti sono state diverse testate locali e i social, dove lo scontro ha generato indignazione e sconcerto.
Ma chi è Luigi Iovino? E come siamo arrivati a questo punto? Classe 1993, Iovino entra alla Camera dei Deputati nel 2018, a soli 25 anni, nel pieno del boom elettorale del Movimento 5 Stelle. In pochi mesi diventa segretario dell’Ufficio di Presidenza della Camera, uno dei più giovani della storia repubblicana a ricoprire una carica così rilevante.
Un’ascesa fulminea, favorita non tanto dal merito quanto dalla macchina populista del Movimento che, in quel periodo, prometteva il rinnovamento della classe politica puntando su volti giovani e “non compromessi”. Ma col tempo, quel rinnovamento ha spesso mostrato il volto opposto: inesperienza, superficialità e, come in questo caso, arroganza.
Durante il suo mandato parlamentare, Iovino si distingue più per il protagonismo sui social che per un contributo legislativo sostanziale. E non mancano le polemiche interne al Movimento: viene accusato di essere tra i responsabili della “guerra interna” tra l’ala governista e quella più radicale, schierandosi con Luigi Di Maio nella frattura che porterà alla creazione di “Insieme per il Futuro”.
Dopo la fine della legislatura, non rieletto, Iovino cerca di riciclarsi nel mondo accademico. Ma la sua esperienza universitaria si rivela turbolenta quanto quella politica.
Dalle stelle al nulla
L’episodio recente con l’Università di Salerno è solo l’ultimo tassello di una parabola discendente che dice molto sul modo in cui certi personaggi sono stati lanciati in Parlamento più per slogan che per competenze.
E ora, mentre l’Università avvia le sue procedure disciplinari, in molti si interrogano su cosa abbia spinto gli elettori del 2018 a consegnare le chiavi del potere a figure come Iovino.
Il caso non è isolato, ma emblematico di una stagione politica che ha fatto della retorica anti-sistema un lasciapassare per chiunque, salvo poi scoprire che la “competenza” è tutt’altro che un dettaglio. L’episodio solleva domande più profonde: che tipo di selezione politica abbiamo avuto?
Quali valori sono stati premiati? E soprattutto: quanto costa alla credibilità delle istituzioni aver scommesso su improvvisati della politica che, una volta spogliati di incarichi e riflettori, mostrano il vero volto?
Se l’obiettivo del Movimento 5 Stelle era “mandare a casa i politici di professione”, c’è da chiedersi se non abbiano semplicemente mandato in aula dilettanti privi di rispetto per le istituzioni e per in nostro Paese.
Giustino D’Uva
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