La Provvidenza nella mia vita ha il nome di Suor Giulia. Quanto le devo è quasi indicibile!
Ora che è da un mese in Cielo e a Lei penso spesso, non mi capacito della benedizione che, incontrandola, Dio mi ha concesso.
Scrivo questo articolo per ringraziarla per quel che ha fatto per me e per tutte le anime che ha guidato, rassicurato, consigliato; lo scrivo perché, chi non ha avuto la fortuna di incontrarla, adesso possa conoscere una consacrata che, in modo speciale ed unico, coniugava perfetta ortodossia cattolica e comprensione della specificità del caso singolo, necessaria indulgenza ed indispensabile durezza.

Per grazia di Dio aveva sempre una comprensione perfetta, sia nei loro aspetti psicologici che in quelli spirituali, delle questioni che le venivano sottoposte.
Misericordiosa con chi lo meritava, durissima fino all’intransigenza con chi era in cattiva fede; capace di scrutare le anime ed i caratteri di chi le stava difronte, aveva il dono di poterlo fare pure se la persona non era presente; interpellata, subito aveva chiaro (e con certezza assoluta!) se un certo disturbo era provocato da influenze spirituali o da cause naturali, se la malattia era grave o di lieve entità.
Carattere apparentemente burbero, donna di una dolcezza nascosta che dovevi meritare e che lasciava raramente intravedere, risata piacevole e frequente, Suor Giulia mi ha dedicato affetto ed ironia, senso dell’umorismo e rigore fermissimo; a tutti dava rispetto e da tutti lo esigeva; regalava a piene mani vicinanza, consigli spirituali e pratici, preghiere certe ed amorevoli. Nulla chiedeva.
Negli anni ha parlato con migliaia di persone, ma non è mai stata una logorroica…tutt’altro!
Pochissime parole, nessuna che non andasse a segno… come le frecce di una impareggiabile Amazzone, Suor Giulia diceva l’essenziale, quel che era davvero importante dire, non un verbo di troppo, non uno di meno.
La sua è stata la catechesi della verità e del realismo, del senso pratico, del cristianesimo concreto, non emozionale, non sentimentaloide, non parolaio, non edulcorato.
Guidava un asilo a Palazzo di Assisi e si occupava dei giochi dei suoi bambini con la stessa serietà e perizia con la quale aiutava le anime: nulla era troppo piccolo per poter essere trascurato, nulla troppo grande per non poter essere affrontato!
Occhi azzurri e lo sguardo degli amati da Dio e degli amanti di Dio!
Guardarla e non sentirsi toccati da qualcosa di più grande, era impossibile; incontrarla e decidere di non seguire la strada che ti indicava era una dichiarazione di stupidità o di cattiveria.
L’attenzione al piccolo, al bello, al particolare si rifletteva nei graziosi biglietti di auguri, rigorosamente scritti e dipinti a mano, che mandava a coloro che, generosamente, chiamava amici.
Non so quante vite ha letteralmente salvato Suor Giulia accorgendosi, per quel dono speciale che Dio le aveva concesso, degli errori diagnostici o di cura commessi dai medici; non so quante ne ha salvate indicando la natura diabolica del male che affliggeva il sofferente che a lei si rivolgeva; non so quante vite ha messo sulla strada di Cristo (che è, di fatto, la salvezza più importante che possiamo sperare di incontrare!).
So che, come sovente capita, alcuni prelati con lei sono stati ferocemente ingiusti; so che ne ha enormemente sofferto fino a dover lasciare il suo asilo ed i suoi bambini, ma non dimenticando mai chi le era stato vicino e chi di lei ancora aveva bisogno.
Ha dato il suo sostegno agli altri anche quando la malattia l’aveva tanto indebolita e l’età avanzata si dimostrava fin troppo esigente.
Ricordo l’ultima volta che l’ho vista quando, lasciando il suo giardino, con gli occhi ha accompagnato fino al cancello me ed i miei figli: quello sguardo, di cura, di affetto, di attenzione, di comprensione e di amore l’ho ancora addosso.
Incontrare gli occhi di Suor Giulia significava non poterli più dimenticare: erano un pezzo di cielo, un colloquio aperto con Dio, una certezza di fede.
Sguardo che penetrava l’anima, insegnamenti indelebili, serietà austera, generosità immensa, intelligenza vivacissima, Suor Giulia ha mostrato e dimostrato, persino ai più dubbiosi, l’esistenza della Provvidenza che abbraccia il più piccolo aspetto della vita umana, la presenza viva del Dio della misericordia, la vicinanza palpabile dello Spirito Santo che esaudisce, cura, lenisce, guarisce e consola.
Come tutti gli amanti di Cristo, Suor Giulia è andata a prendere il premio eterno.
È per questo che chi l’ha conosciuta non può piangere e chi la conosce adesso non può non pregarla, certo che, come fu consigliera e consolatrice in terra, tanto più lo sarà dal Cielo.
Irma Trombetta
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