Cane lasciato al sole muore di stenti: responsabilità anche per chi non è intervenuto.
Legato a una cyclette in un cortile, sotto il sole cocente di agosto, senza acqua né riparo.
Così è morto un cane di tre anni, mentre la sua proprietaria era in vacanza. Un decesso atroce, che non sarebbe dovuto accadere, e che ora solleva pesanti responsabilità non solo verso chi ha abbandonato l’animale, ma anche verso chi poteva salvarlo e non lo ha fatto.
Due segnalazioni, nessun intervento
Secondo quanto emerso, le forze dell’ordine sono state avvisate due volte della situazione critica, ma l’intervento non è mai arrivato in tempo.
Nel frattempo, i vicini di casa, pur consapevoli della condizione disperata dell’animale, non sono intervenuti in alcun modo.
Un silenzio che, in questa vicenda, pesa come una condanna.
La denuncia di Arenare presidente dell’associazione Verde&Azzurro “La crudeltà non ha limite – dichiara Valerio Arenare –. Questa povera creatura è morta tra atroci sofferenze. Spero che chi ha responsabilità paghi per questa morte, anche chi poteva ma non è intervenuto”.
Un salvataggio parziale All’arrivo delle Guardie Zoofile dell’OIPA e della Polizia Municipale, un secondo cane, anch’esso in grave sofferenza, è stato salvato per un soffio. Per l’altro, invece, non c’era più nulla da fare: il colpo di calore e la disidratazione avevano già avuto la meglio.
Una tragedia evitabile
Questo episodio non è solo un caso di abbandono e maltrattamento, ma anche la dimostrazione di come l’indifferenza e i ritardi possano uccidere.
La legge prevede pene severe per chi maltratta o abbandona animali, ma questa storia ricorda che la responsabilità morale non ricade solo su chi commette il gesto, ma anche su chi, potendo agire, sceglie di voltarsi dall’altra parte.
Valerio Arenare
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