Dopo aver esplorato, in quest’articolo, il coraggio del Senegal nel lanciare il suo progetto di remigrazione, un’eco di questa stessa visione ha risuonato la notte scorsa nelle strade e piazze italiane!
Mentre in diverse parti del mondo, i popoli riscoprono il valore della propria identità e sovranità, anche in Italia un’idea forte e chiara si fa strada: la Remigrazione. Nella notte, un’ondata di centinaia di striscioni ha inondato il Paese, da Nord a Sud, portando un messaggio che risuona in modo inequivocabile: “Remigrazione”. L’iniziativa, promossa dal comitato “Remigrazione e Riconquista”, segna una svolta decisiva nel dibattito migratorio italiano, trasformando un concetto spesso demonizzato in una proposta politica concreta e articolata.
Un’idea che accomuna diversi movimenti
Il concetto di Remigrazione, pur declinato in modi diversi a seconda della storia e della cultura di ogni nazione, ha un denominatore comune che unisce movimenti e cittadini in tutto il mondo: il bene della propria Patria. Non si tratta di un’idea razzista, ma di una visione del mondo in cui ogni popolo ha il diritto e il dovere di tutelare la propria terra, la propria cultura e la propria identità.
Questa visione è condivisa da un crescente numero di movimenti identitari e patriottici, che, pur con percorsi e storie diverse, convergono sulla necessità di una profonda revisione dei flussi migratori e di una valorizzazione delle proprie radici. La Remigrazione diventa così il simbolo di una “riconquista” non territoriale, ma culturale e sociale, che mira a ripristinare il legame tra un popolo e la sua terra.
Riconquistare la sovranità e l’identità
La proposta di legge del comitato “Remigrazione e Riconquista” affronta il problema in modo organico, offrendo soluzioni che vanno ben oltre la retorica superficiale. Mira a riprendere il controllo dei flussi migratori, bloccando l’immigrazione irregolare e smantellando le reti economiche che lucrano sullo sfruttamento. Ma, cosa ancora più importante, riconosce il valore della comunità e dell’identità nazionale. L’istituzione di un “Fondo per la Natalità Italiana” e la priorità per le famiglie italiane nell’assegnazione di alloggi e servizi non sono atti di esclusione, ma di tutela e promozione della propria comunità.
Il fulcro della proposta è l’introduzione dell’“Istituto della Remigrazione” e del “Patto di Remigrazione Volontaria”. Questo approccio si allontana da un’ottica punitiva per abbracciare un modello di collaborazione e dignità. Non si tratta di “espellere”, ma di riaccompagnare, offrendo percorsi strutturati a chi desidera tornare nella propria terra d’origine.
Questa iniziativa ci invita a riflettere su un punto fondamentale: la pace e la sicurezza dei popoli si costruiscono attraverso la collaborazione tra nazioni libere e sovrane, non attraverso l’annullamento delle identità nazionali. Il comitato ha annunciato che porterà la sua proposta in tutta Italia, con presentazioni pubbliche e manifestazioni. È un segnale che il vento del cambiamento sta soffiando, portando con sé l’idea che il futuro non è nel disperdersi, ma nel ricongiungersi.
Redazione




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