Fine vita, la sconfitta della società.
La regione Toscana sfida lo Stato e autorizza il suicidio assistito.
Si fa strada quindi uno dei cavalli dei radicali, già impegnati in altre farse come aborto e droghe libere.
Festeggiano i progressisti, che sperano di vedere i cattolici rosicare, avendo costruito il loro pensiero non tanto su ragionamenti ponderati ma sul semplice dire il contrario rispetto a quanto afferma la Chiesa, secondo un’errata quanto infantile interpretazione del concetto di laicità.
Siamo sicuri nel dire che se il Vaticano invitasse i malati gravi a scegliere il suicidio, assisteremo ad una levata di scudi in favore della vita.
Detto ciò, al netto della visione religiosa e del conflitto di competenze tra Stato e Regioni, il suicidio assistito rappresenta il fallimento culturale e sociale di una comunità.
Primo, viene meno la stessa natura umana che si fonda anche sulla lotta per la sopravvivenza personale e della comunità stessa, aspetto condiviso anche con tutti gli altri esseri viventi. Secondo, si torna ai tempi in cui i deboli venivano uccisi in quanto considerati un peso per la società, con la differenza che ora sono convinti che ciò sia una scelta libera.
A malati e disabili gravi non viene concesso un percorso psicologico, né si cerca di valorizzarli facendoli ancora sentire membri attivi della società. Si preferisce invogliarli a togliersi di mezzo, attraverso metodi indolore operati da medici che in teoria la vita dovrebbero salvarla. Infine, diventa una sconfitta per la scienza, non vediamo la stessa energia, utilizzata per legalizzare il fine vita, anche per incrementare la ricerca o il sostegno a persone provate da condizioni fisiche gravi; si preferisce usare i fondi per gli studi di genere, piegando la scienza all’ideologia, mentre salvare le vite diventa troppo retrogrado.
Arriveremo al giorno in cui il fine vita sarà obbligatorio, nel momento in cui un malato o un disabile costano troppo allo Stato?
Purtroppo alcuni esempi li abbiamo già visti anche recentemente, non è un’esagerazione frutto di fanatismo, ma una terribile minaccia.
Ed è per questo che i paletti vanno messi sin da ora, convincendo chi vuole farla finita prima del suo tempo che c’è ancora molto per cui vivere.