Ricoveri in Neuropsichiatria Infantile aumentati del 180%, alla base l’uso precoce di smartphone e digitale.
Meglio la lettura condivisa. Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Emilia-Romagna ha preso in carico 64.895 minori solo nel 2023. Nel corso del 2023, il Servizio di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Emilia-Romagna ha preso in carico 64.895 minori.
I ricoveri in poco più di un decennio superano il 180%. È stato lanciato l’allarme presentando gli Stati Generali dell’Infanzia e dell’Adolescenza, ponendo l’accento su un elemento di crescente attenzione da parte della comunità scientifica: l’esposizione digitale precoce. L’uso eccessivo di dispositivi digitali nella prima infanzia è ormai riconosciuto come uno dei fattori di rischio per lo sviluppo neurologico e comportamentale.
Esposizione precoce, gli studi
Diversi studi in Italia, ma anche internazionali, hanno mostrato una correlazione tra esposizione precoce agli schermi e ritardi nel linguaggio, disfunzioni cognitive, difficoltà di attenzione e disturbi della regolazione emotiva. Uno studio pubblicato su JAMA Pediatrics (Denominata in passato American Journal of Diseases of Children, e successivamente Archives of Pediatrics and Adolescent Medicine è la più antica rivista statunitense di pediatria (è stata fondata nel 1911) e da più di cento anni contribuisce alla diffusione di nuove conoscenze e trattamenti relativi alla salute dei bambini e adolescenti) ha evidenziato come i bambini di 2 e 3 anni che trascorrono più tempo davanti a dispositivi digitali mostrano una minore capacità di autoregolazione comportamentale a distanza di due anni.
In Italia, la Società Italiana di Pediatria ha più volte richiamato l’attenzione sull’impatto della sovraesposizione agli schermi. Un uso non regolamentato di tablet e smartphone, infatti, può determinare alterazioni significative ed accertate nei processi neuroevolutivi. L’utilizzo intensivo di dispositivi digitali da parte dei bambini è stato oggetto di numerosi studi che ne hanno analizzato l’impatto sullo sviluppo delle competenze emotive.
In particolare, l’abitudine a ricorrere a schermi per gestire emozioni come noia, frustrazione o disagio può interferire con l’acquisizione di strategie autonome di autoregolazione. Uno studio condotto da Konok e collaboratori (2024) ha evidenziato che l’uso di dispositivi digitali per calmare i bambini è associato a una minore capacità di gestione delle emozioni negative nel tempo.
Tranquillizzante
I bambini che, tra i 2 e i 5 anni, venivano frequentemente tranquillizzati tramite smartphone o tablet mostravano, a distanza di un anno, maggiori difficoltà nel regolare rabbia e frustrazione rispetto ai coetanei che non facevano uso di tali strumenti per la regolazione emotiva.
Per limitare i rischi legati all’uso eccessivo dei dispositivi digitali, le principali società scientifiche pediatriche internazionali, tra cui l’American Academy of Pediatrics (AAP), hanno formulato raccomandazioni precise. Viene suggerito di evitare del tutto l’uso di schermi per i bambini sotto i 2 anni, e di limitarlo a un massimo di un’ora al giorno tra i 2 e i 5 anni, sempre in presenza di un adulto.
Inoltre, viene incoraggiata la promozione di attività alternative, come il gioco simbolico, la lettura condivisa, l’esplorazione dell’ambiente naturale e l’interazione sociale, considerate fondamentali per un sano sviluppo psicoaffettivo.
Valerio Arenare
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Non solo stupidi, ma anche violenti raggruppandosi a gruppi. Qui si vede che i genitori trascurano ioro figli, non interpellarli quando rientro o a casa ciò che hanno fatto durante l’assenza da casa 😡😡😡😡😡😡😡
Ciò che ti dici nel tuo ottimo articolo è perfettamente in linea con quello che vivo quotidianamente. Lavoro al dipartimento di neuro psichiatria infantile ed adolescenziale a Sesto Fiorentino (FI) ed anche qui negli ultimi 5/6 anni si è visto un considerevole aumento di casistica riconducibile ad una sovraesposizione dei minori (anche in tenera età) a cellulari,tablet e schermi digitali. Una vera piaga sociale.!!!
Colpa dei genitori incapaci di prendersi responsabilità e di crescere al meglio i propri figli, poi, la società ci mette il carico da 11 chiaramente.