Di notte e in sordina ignoti hanno imbrattato il murales di Via Paladini a Milano dedicato a Sergio Ramelli scrivendo con una vernice spray: Fasci Appesi (con cuoricino sulla i).
La notizia è che i compagni escono la sera
Si tratta probabilmente di un atto deliberato di qualche compagno che avrà voluto mettersi in mostra con la sezione locale dell’ANPI o che sarà stato ispirato dal trailer del nuovo telefilm M – Il figlio del secolo: la scena milanese dei centri sociali è in coma profondo ed irreversibile da anni e si accontenta di presidiare poco e male le strutture occupate con il beneplacito del comune.
Non si vedono in piazza se non per presenziare alle feste comandate: 25 aprile, primo maggio e la sfilata del gay pride di giugno. Per il resto possono ambire a qualche serata a tema ProPal sperando che i magrebini che gli invadono il centro sociale si limitino a fregargli le ragazze e non gli distruggano gli arredi. Presumibilmente dunque il gesto è da imputare alla noia di una militanza patetica e senza prospettive ed alla voglia di emulare le gesta dei loro nonni partigiani.
Si muove la questura
La DIGOS è già arrivata sul posto e siamo certi che seguiranno attente e precise indagini. I solerti questurini faranno di tutto per guadagnarsi lo stipendio e poi faranno di tutto per non cercare i colpevoli. Nulla di nuovo sotto il sole: se i carnefici di Sergio Ramelli non sono mai stati incriminati vogliamo pensare che un paio di compagni armati di bombolette dovranno rispondere delle loro azioni? Conosciamo bene questura e magistrati per sapere che la risposta è NO.
Gli uomini di buona volontà
Il coordinamento milanese che anima da anni il corteo per Sergio Ramelli intanto si è già organizzato per far pulire il murales e per verificare che non ci siano stati altri danni.
Redazione