A Morano Calabro, pittoresco borgo del Pollino, il randagismo sta diventando una vera emergenza sociale.
Negli ultimi mesi, il fenomeno si è intensificato al punto da destare la preoccupazione di cittadini e volontari: ogni giorno si registrano nuove cucciolate, nuovi abbandoni, e sempre più animali vengono segnalati sul territorio in condizioni di trascuratezza o pericolo.
Il problema non riguarda soltanto l’aumento dei cani randagi, ma anche il destino che spesso li attende: una volta catturati, molti finiscono all’interno di megacanili sovraffollati, dove trascorrono il resto della loro vita in condizioni spesso lontane dal benessere animale e con pochissime possibilità di adozione.
Secondo quanto riportato da attivisti locali, alcuni cani sono scomparsi nel nulla, mentre altri sono stati trovati morti.
I pochi ancora liberi vivono ai margini, schivi, diffidenti e con scarsissime probabilità di sopravvivere o essere accolti da famiglie.
Di fronte a questa situazione, un gruppo di volontari ha avviato un progetto di lungo respiro: la creazione di un’oasi canina autorizzata, immersa nel verde, dove ospitare in sicurezza i randagi del territorio.
L’iniziativa prevede la realizzazione di un rifugio strutturato, dove gli animali possano vivere in tranquillità, seguiti da personale qualificato, con spazi adeguati e possibilità di riabilitazione comportamentale.
L’obiettivo non è solo quello di sottrarre i cani alla strada o ai canili permanenti, ma anche di garantire loro un’esistenza dignitosa, in un ambiente più vicino alla natura e meno stressante.
In parallelo, il progetto mira a sensibilizzare la cittadinanza sulla responsabilità verso gli animali e sulla necessità di politiche locali più efficaci in tema di sterilizzazioni, adozioni e prevenzione del randagismo.
L’iniziativa è ancora in fase progettuale, ma si basa su un piano operativo concreto.
I promotori auspicano una collaborazione con enti pubblici e privati, oltre al supporto dei cittadini, per reperire fondi e risorse necessarie alla realizzazione dell’oasi.
Nel frattempo, la situazione a Morano Calabro continua a peggiorare, e il rischio è che senza interventi strutturati il fenomeno diventi ingestibile, sia sul piano sociale che su quello sanitario.
Un esempio di come, anche in piccoli centri, la convivenza civile e il rispetto per gli animali possano trovare spazio attraverso soluzioni innovative e sostenibili
Valerio Arenare
Il 2diPicche lo puoi raggiungere
Attraverso la Community WhatsApp per commentare le notizie del giorno:
Unendoti al canale WhatsApp per non perdere neanche un articolo:
Preferisci Telegram? Nessun problema: