Lavoriamo per vivere o lavoriamo per morire?
Continua ad aumentare l’elenco degli incidenti gravi sul posto di lavoro.
A distanza di pochi giorni si sono registrate decine di denunce di incidenti, alcuni dei quali gravi ed alcuni, addirittura, mortali.
La macabra lista
19 febbraio a Carrara, operaio muore schiacciato da una gru;
21 febbraio a Sottomarina di Chioggia (VE, operaio edile di soli 21 anni perde la vita dopo essere stato colpito da una lastra di ferro in cantiere;
23 febbraio a Sarno (SA), Operaio di un azienda conserviera ferito all’addome sul posto di lavoro ricoverato in prognosi riservata;
24 febbraio a Villa Bortolomea (VR), Un camionista Padovano ha perso la vita dopo essere rimasto schiacciato dalla cabina del suo mezzo;
24 febbraio a Palo del Colle (BA), operaio di un pastificio gravemente ferito dopo essere stato schiacciato sotto un macchinario;
24 febbraio ad Arielli (CH), operaio rimane ferito al torace dopo un impatto con un carrello elevatore;
24 febbraio a Cammarata (CL), agricoltore trasportato in eliambulanza dopo essersi ribaltato con il trattore;
24 febbraio a Quarto D’Altino (VE), operaio edile 44enne gravemente ustionato dopo essere stato colpito da una scarica di 20.000 volt mentre sistemava delle canalette delle linee elettriche di collegamento di pannelli fotovoltaici;
25 febbraio a Lurate Caccivio (CO), Grave incidente sul lavoro per un 62enne trasportato d’urgenza in eliambulanza all’ospedale di Varese;
26 febbraio a Ravenna, operaio edile viene trasportato in ospedale con eliambulanza dopo un infortunio in cantiere….
E questi sono solo alcuni degli incidenti registrati nel solo mese di febbraio 2025, senza contare che moltissimi incidenti non vengono denunciati specie nel settore agricolo ed edile per paura di perdere il posto di lavoro o per accordi interni con il datore di lavoro o, peggio ancora, perché il lavoratore non era in regola con l’assunzione e, di conseguenza, con l’assicurazione INAIL.
Da gennaio a Novembre 2024, secondo i dati INAIL, sono stati 543.039 gli incidenti sul lavoro (si stima una cifra simile per i non denunciati) di cui 1000 mortali, una vera strage se si considera, oltretutto, che i dati sono in aumento e non in diminuzione nel 2025.
Governo e sindacati assenti
E Governo e sindacati cosa fanno? NULLA!
Qualche inutile conferenza, qualche sbrigativo comunicato stampa, qualche insufficiente proposta di legge, qualche manifestazione per pulirsi la coscienza ma di fatto il problema non interessa a nessuno o meglio, non conviene a nessuno interessarsi troppo della questione sicurezza interna alle aziende per evitare di scoprire che, per ottimizzare i costi, la prima cosa su cui si taglia è proprio il settore sicurezza e allora è meglio fare un comunicato stampa generico piuttosto che irrigidire i rapporti con i proprietari di grandi, medie e piccole aziende o peggio ancora con le associazioni datoriali che possono sempre tornare utili durante una campagna elettorale o per favorire il tesseramento di “alcune” associazioni sindacali.
Ma il problema non è solo politico e sindacale, ma anche culturale perché non è sempre e solo colpa dell’azienda ma spesso è colpa delle stesse vittime che non rispettano le norme e, anche dove i dispositivi di sicurezza sono adeguati, spesso non vengono li utilizzano perché ritenuti erroneamente scomodi o per semplice faciloneria.
C’è da dire che spesso anche i corsi sulla sicurezza sono approssimativi e spesso gestiti da docenti non adeguatamente formati, molte volte (sempre per risparmiare ed ottimizzare i tempi) vengono fatti on-line in diretta o, addirittura, con video preregistrati che procurano ore di corso anche a chi accende solo il pc spegnendo audio e video continuando a fare altro piuttosto che seguire un corso che potrebbe salvargli la vita.
La farsa dei corsi sicurezza
A tal proposito ricordo quando diversi anni fa lavoravo per un famoso Ente in Campania fui chiamato a fare il corso antincendio in quanto tecnico responsabile dei cantieri mobili esterni.
Corso molto ben organizzato se non fosse che la docente, che avrebbe dovuto darci nozioni importanti per la nostra incolumità in caso di incendio, era preparatissima sul come comportarsi in caso di incendi in ufficio ma assolutamente non aveva idea di cosa spiegarci riguardo ad eventuali incendi in cantieri esterni rendendo il corso utile ai fini della consecuzione dell’attestato ma totalmente inutile per istruirci sulle norme per la sicurezza in caso di incendio in lavoro esterno, cosa che invece ci riguardava.
Purtroppo ogni mese tantissime famiglie Italiane piangono familiari deceduti o gravemente feriti e se nessuno si muove per, quantomeno, limitare il problema, saranno sempre di più.
Occorre rivedere le norme attuali in materia di sicurezza, bisogna fare più controlli, bisogna migliorare la formazione specie dei rappresentanti della sicurezza, bisogna avviare una lotta vera e concreta al caporalato e al lavoro nero, bisogna aprire un tavolo operativo sul tema sicurezza (e non un tavolo che si riunisce solo per elaborare ulteriori comunicati stampa e proposte mai attuate) bisogna…insomma difendere i lavoratori!
Lavoriamo per vivere, non per morire!
Valerio Arenare
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