In tanti conoscono la tradizione della benedizione degli animali domestici nel giorno dedicato a Sant’Antonio Abbate ma in pochi conoscono la benedizione dei cani a Positano (SA) il giorno dedicato a San Vito Martire.
Secondo la tradizione, San Vito martire nacque in Sicilia da una famiglia pagana. Rimasto orfano di madre e affidato alle cure della nutrice Crescenzia e del maestro Modesto si avvicinò fin da piccolo alla fede cristiana che da quel momento, nonostante il disaccordo del padre e le torture di Diocleziano, non abbandonerà mai nel corso della sua vita.
Il suo culto si diffuse in tutta la Cristianità, colpiva soprattutto la giovane età del martire e le sue doti taumaturgiche, è invocato contro l’epilessia e la corea, che è una malattia nervosa che dà movimenti incontrollabili, per questo è detta pure “ballo di san Vito”; poi è invocato contro il bisogno eccessivo di sonno e la catalessi, ma anche contro l’insonnia ed i morsi dei cani rabbiosi e l’ossessione demoniaca.
A tal proposito esiste una leggenda che racconta che Vito, da bambino, abbia guarito il figlio di Diocleziano, suo coetaneo, ammalato di epilessia ma creduto posseduto dal demonio.
Ma, pur ottenuto il miracolo, l’imperatore li fece arrestare e li sottopose a torture; vennero immersi in calderoni pieni di pece bollente ma rimasero illesi, furono quindi gettati in pasto ai leoni ma le bestie divennero mansuete. Furono infine torturati nella carne, ma vennero liberati da degli angeli che li riportarono presso il fiume Sele, dove morirono per le sofferenze il 15 giugno dell’anno 303.

Come San Pantaleone, santo patrono della vicina Ravello, San Vito è considerato uno dei 14 Santi ausiliatori, ovvero uno di quei Santi invocati soprattutto per guarire da particolari malattie.
San Vito si venera sia in Italia che all’estero ed è curioso sapere che il santo patrono di Positano, borgo che affascinò grandi danzatori come Massine e Nureyev, sia considerato anche il protettore dei ballerini.
Il legame tra il Santo e il miglior amico dell’uomo è sancito dalla leggenda che racconta che l’imperatore Diocleziano tentò di torturare il giovane Vito e, tra tutte le cose, gli scagliò contro uno o più cani affetti da rabbia che non solo non morsero il giovane ma furono guariti da quest’ultimo.
Da quel momento, quindi, l’immagine di San Vito si assocerebbe a quella del miglior amico dell’uomo, il cane. Ogni anno l’evento della benedizione dei cani si ripete a Positano in provincia di Salerno (la Campania è una delle regioni dove è maggiormente radicato il culto di San Vito, anche nel mio piccolo paese Sanza dove, in località San Vito, vi è la bellissima cappellina dedicata al Santo a poche centinaia di metri da casa mia) ed è tanto atteso dalla gente del posto e non solo, molti arrivano anche da altre città d’Italia per questo evento.
Sul sagrato della Chiesa di Santa Maria Assunta che pian piano accoglie adulti e bambini accompagnati dai loro amici a quattro zampe, cani di ogni razza e taglia, pronti a ricevere la loro benedizione.
Poco prima che l’evento inizi ad ogni padrone è stata consegnata una mantellina gialla per il proprio cagnolino, e come per qualsiasi altra benedizione, il prete, utilizza l’acqua santa.
La benedizione dei cani di Positano è un evento legato alla tradizione di questo borgo in cui sarai contagiato dall’allegria dell’atmosfera che si respira sul posto.
E già passeggiando tra i suoi vicoli, mentre raggiungerai la Chiesa di Santa Maria Assunta, vedrai, ad un certa ora, un viavai di persone che con i propri cagnolini si dirigono verso la chiesa pronti a vivere l’evento tradizionale
Valerio Arenare
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