Materiale esplosivo, contatti con lo stato islamico: ma il problema non nasce oggi
Per capirlo, bisogna guardare alle scelte politiche del passato.
Per anni, i governi di centrosinistra hanno sostenuto che l’arrivo di stranieri avrebbe aiutato l’Italia a coprire il buco previdenziale detto piano pensionistico.
È stata una linea portata avanti con convinzione sotto governi come quello Renzi (con Alfano al Viminale), Gentiloni (Minniti), fino al governo Conte I e II, con Lamorgese.
Il ragionamento era semplice: far entrare più persone possibile per garantire il ricambio demografico e salvare le pensioni. Il problema?
Che il sistema di controllo, accoglienza e integrazione era inesistente.
Il risultato è questo: nessuna salvezza delle pensioni, carceri al collasso, quartieri fuori controllo. E una Giustizia che spesso non riesce a far rispettare la legge, né a garantire rimpatri in tempi certi.
Da parte nostra, l’appello è alla Giustizia: chi commette reati gravi e non ha titolo per restare, va rimpatriato senza opzioni. Senza deroghe. Senza più far finta di nulla.
Perché l’Italia è un Nazione aperta, sì. Ma non un Paese fesso.
Non è una questione di etnia, è una questione di onestà e rispetto. E sono proprio gli stranieri integrati, quelli che vivono qui lavorando e rispettando le regole, a sapere bene che impatto ha questa criminalità sulle loro comunità. A loro chiediamo un appello pubblico: aiutate le forze dell’ordine, isolate chi delinque, dite chiaramente che questa deriva non vi rappresenta.
Riferimenti ufficiali al Decreto Sicurezza 2024, noto anche come Disegno di Legge n. 1236. Approvato dalla Camera il 18 settembre 2024 e ora all’esame del Senato:
https://www.senato.it/leg/19/BGT/Schede/FascicoloSchedeDDL/ebook/58519.pdf