L’ecocatastrofismo non è merce nuova, la fine del mondo è stata temuta e minacciata più volte nei secoli da mistici catastrofisti.
Il medioevo ad esempio fu un periodo, in cui mistici e predicatori, con interpretazioni discutibili diffusero paure dell’apocalisse attesa allo scoccare dell’anno mille.
In quest’epoca “moderna” in cui la civiltà occidentale è palesemente in crisi etico morale sono riapparsi i mistici dell’apocalisse.
Mistici green, santoni della protezione di “Gaia” che vedono nell’uomo il problema, il corpo estraneo e ne sognano la riduzione se non l’estinzione.
Dal “Club di Roma” anni ’70 con le profezie della fine delle risorse (la fine del petrolio previsto per l’anno 2000) disattese dai fatti, sino al “riscaldamento globale” di Greta & Friends sono alla base delle politiche di controllo delle nascite e della riduzione della popolazione mondiale proposte da ONG e Fondazioni ampiamente finanziate dai Paperoni del mondo.
E Toni Brandi, nel suo sesto episodio di “Scoppiamo la balla”, dopo una rapida sintesi delle origini delle paure da “fine del mondo” ci propone la ragione del “controllo delle nascite” e la reale motivazione di tanta attenzione da parte delle élite a questo “problema” e non ad altri ben più importanti e vitali.
Ma lasciamo a Toni il far scoppiare la balla