Cane ucciso a colpi d’arma da fuoco nel piccolo comune di Valle dell’Angelo (Salerno), la rabbia di chi ha trovato il povero cane senza vita.
Mistero nel piccolo comune di Valle dell’Angelo dove, intorno alle 15 di ieri, qualcuno ha aperto il fuoco uccidendo un cane a poca distanza da alcune abitazioni.
Uno dei residenti ha immediatamente sporto denuncia alla locale Stazione dei carabinieri, che hanno avviato subito le indagini per individuare il responsabile.
Lo sfogo sui social
L’uomo che ha sporto denuncia si è poi sfogato sui social: “Giusto per avvisare il folle che ieri si è messo a sparare alle 15 in mezzo alle case, che uccidere un cane è come uccidere un uomo, la denuncia è solo il primo passo. Non è la prima volta che a Valle Dell’Angelo ci si mette a fare il tiro al bersaglio ai cani, ma ti assicuro che questa volta è l ultima”.
Il Vallo di Diano ed il Cilento continuano ed essere terre “maledette” per i cani, nel giro di pochi mesi ci sono stati moltissimi casi di cani maltrattati, abbandonati, torturati e spesso uccisi anche in maniera più che crudele.
Il problema del Cilento è innanzitutto culturale
Un territorio dove è quasi normale non sterilizzare i propri cani spesso lasciati liberi, senza mai dargli la gioia di provare il calore di una casa, e quindi liberi di sfornare cuccioli non desiderati che la stragrande maggioranza delle volte vengono uccisi alla nascita dallo stesso proprietario della mamma, spesso davanti la mamma stessa, o abbandonati per strada o in un bosco o in una campagna o peggio ancora in un cassonetto dei rifiuti; condannati, in ogni caso, ad una morte certa.
Un territorio dove esistono mostri che si divertono a fare il tiro al bersaglio con questi cani liberi.
Un territorio dove torturare un cane o un gatto è un divertimento e non una crudeltà.
Un territorio dove è normale tenere una vita intera un cane a catela (spesso cortissime) o in gabbie tra le proprie feci e parassiti di ogni tipo.
Un territorio dove è normale non curare i cani malati ma dove si preferisce abbatterli o abbandonarli.
Per non avere rogne
Un territorio dove Sindaci, forze dell’ordine e cittadini, sanno tutto delle crudeltà inflitte ai cani e gatti del proprio paese ma alcuni lo trovano “normale” o poco importante, altri per non avere “rogne” preferiscono far finta di non sapere perché magari si conosce la persona che ha inflitto del dolore al povero cane o gatto.
E questo purtroppo non è un problema che affligge solo il Cilento ed il Vallo di Diano ma è una situazione esistente in tantissimi comuni in particolar modo nel sud ma anche in tanti paesi, soprattutto i più piccoli, del centro e nord Italia.
Un problema che, finché ci sarà omertà o poca osservanza della legge, vedrà sempre più casi di cani e gatti di ogni età e razza maltrattati, abbandonati e brutalmente uccisi da persone che definire mostri è quasi un complimento; persone che per arrivare a tanto sono sicuramente con problemi psicologici e che nessuno può garantirci non possa ripetere tali crudeltà anche nei confronti di uomini oltre che di animali indifesi ed innocenti.
Valerio Arenare
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