Poveri noi
La si smetta una volta per tutte di credere che l’uomo comune, il cittadino medio non debba parlare di economia e che l’economia sia materia riservata solo agli specialisti del settore!
È un trucco, un trucco vigliacco per evitare che si rifletta su una verità banale per comprendere la quale basta il buonsenso e non necessita una laurea bocconiana.
Ed eccola la verità banale: come mai uno dei popoli più intraprendenti al mondo, gente come noi che briga e sbriga minuscoli, piccoli, medi, grandi commerci, che ha sempre lavorato con ogni possibile modalità e che negli ultimi 80 anni ha fatto di ogni garage un laboratorio artigianale, di ogni orto una azienda agricola, di ogni officina una industria, riesca a produrre solo debito?
Lavoriamo, produciamo beni tra i migliori al mondo quasi in ogni campo, siamo, come Italia, un brand che si vende ad occhi chiusi soprattutto in certi reparti, abbiamo milioni di visitatori l’anno … eppure siamo in debito!
La moneta e il debito
Come mai noi non creiamo più la nostra moneta?
La sovranità monetaria ce l’ha lo Stato? E allora perché non viene utilizzata quando ce ne è bisogno?
È stata ceduta? Da chi? Come? Quando? Gli italiani sono stati interpellati?
Chiunque con un po’ di curiosità deve e può informarsi!
Allo stesso modo è necessario capire chi ha permesso che in 25 anni i salari salissero solo dell’1% contro il 32 % degli altri Paesi.
È indispensabile una laurea o è alla portata di chiunque comprendere che dal 1985 al 2001 il PIL aumentò di 480 miliardi; dal 2002 al 2017 di 31?
Perché ci fanno sentire degli ebeti se proviamo a parlare di economia senza aver ricevuto una formazione specifica?
L’Euro
Forse non vogliono si sappia ciò che un qualsiasi spazzino dovrebbe sapere e che gli farebbe immediatamente comprendere da quali lestofanti è governato e cioè che con l’avvento dell’euro non solo il potere di acquisto è crollato, ma che esportiamo un terzo di quanto facevano appena prima?!
È così difficile comprendere che strozzare gli imprenditori significa aumentare la disoccupazione e affossare l’innovazione?
Gli esperti blaterano di produttività bassa, ma senza innovazione come si aumenta la produttività e con una tassazione al 70% ed un accesso al credito usuraio, dove si trovano i fondi per l’innovazione?
In vent’anni di euro ogni italiano ha perso 75.000 euro ed ogni tedesco ne ha guadagnati almeno 20.000… chi ha consentito tutto ciò? Chi, non essendoci allora, ha continuato, prima ed adesso, sulla stessa linea?
Perché, in sintesi, i nostri governi hanno voluto e vogliono una Italia povera?
Chiedetevelo e chiedetevi dove va a finire tutta la ricchezza che il nostro popolo, ancora e malgrado tutto, produce; chiedetevi, invece di cadere nella trappola idiota della lotta di classe post litteram, dove vanno gli sforzi dei migliori imprenditori al mondo e chiedete il motivo per cui una classe di lavoratori che in passato ha fatto miracoli è costretta a non accettare paghe da schiavo oppure a sopravvivere coi buoni pasto!
Chiedetevelo e non fatevi fregare dai paroloni degli esperti.
L’economia è una faccenda facile facile come facile facile è capire chi e perché così ci hanno ridotto.
di Irma Trombetta
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