Salvini, che meraviglia!
Il solerte Ministro, ligio ai dettami di quella lungimirante Unione Europea, ha finalmente trovato il modo di allineare le nostre tariffe autostradali al loro sacro verbo “green”.
Poco importa se il parco auto italiano è sempre più vecchio, frutto di politiche salariali ed economiche che hanno elegantemente tarpato le ali ai sogni di un’auto nuova per la plebe.
La priorità è “adeguarsi”! E come si adegua un paese con un’economia claudicante? Semplice: si puniscono i soliti noti, quei cittadini che, osando utilizzare i loro vetusti (ma ancora funzionanti!) mezzi di trasporto, si macchiano del gravissimo crimine di non potersi permettere l’ultimo modello elettrico.
È quasi commovente l’attenzione verso la “sostenibilità”, un concetto così astratto da suonare beffardo nelle orecchie di chi fatica ad arrivare a fine mese. Ma tant’è, Bruxelles chiama e il governo risponde, con un bel decreto che trasforma l’utilizzo dell’automobile in un lusso per pochi eletti. E che dire poi di chi, in campagna elettorale, si è riempito la bocca di proclami sull’autonomia da Ursula von der Leyen? Beh, evidentemente certe promesse sono volatili come i gas di scarico delle nostre “inquinanti” Euro 4.
Quindi, preparatevi, automobilisti della domenica e lavoratori pendolari con auto un po’ datate. D’ora in poi, ogni vostro spostamento sarà una salata offerta sull’altare del greenwashing europeo. Un vero capolavoro di ingegneria politica, capace di far rimpiangere i tempi in cui almeno l’esborso al casello era “semplice”. Ma niente paura, ci sarà una app a dirvi quanto dovrete sborsare in più per aver osato mettere in moto la vostra “vecchia” auto.
Un piccolo prezzo da pagare per vivere in un’Europa che ci vuole sempre più… virtuosi (e possibilmente a piedi).
Post Scriptum:
E comunque le accise non le toglieranno, come promesso prima delle elezioni, continuerete a pagarle su benzina e gasolio:
- 1935-1936: Regio Decreto Legge n. 1410 del 08/10/1935 – Guerra d’Etiopia: 0,000981 euro (2 lire)
- 1956: Finanziamento della crisi di Suez: 0,00723 euro (14 lire)
- 1963: Ricostruzione dopo il disastro del Vajont: 0,00516 euro (10 lire)
- 1966: Ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze: 0,00516 euro (10 lire)
- 1968: Ricostruzione dopo il terremoto del Belice: 0,00516 euro (10 lire)
- 1976: Ricostruzione dopo il terremoto del Friuli: 0,00511 euro (99 lire)
- 1980: Ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia: 0,0387 euro (75 lire)
- 1983: Finanziamento della missione ONU in Libano: 0,106 euro (205 lire)
- 1996: Finanziamento della missione ONU in Bosnia: 0,0114 euro (22 lire)
- 2004: Rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri: 0,02 euro
- 2005: Acquisto di autobus ecologici: 0,005 euro
- 2009: Fondo per la ricostruzione dopo il terremoto dell’Aquila: 0,0051 euro
- 2011: Finanziamento alla cultura: da 0,0071 a 0,0055 euro
- 2011: Gestione dell’immigrazione successiva alla crisi libica: 0,04 euro
- 2011: Fondo per l’alluvione in Liguria e Toscana: 0,0089 euro
- 2011: Decreto “Salva Italia“: 0,082 euro (l’aumento fu di 0,082 € per la benzina e 0,113 € per il gasolio)
- 2012: Fondo per la ricostruzione dopo il terremoto dell’Emilia: 0,024 euro
- 2014: Finanziamento del “Bonus gestori” e riduzione tasse terremotati dell’Abruzzo: 0,005 euro
- 2014: Finanziamento di alcune spese del decreto “Fare” (“Nuova Sabatini”): 0,0024 euro
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