Dove non c’è lo Stato, ci sono gli italiani.
A Peschiera i “maranza”, ossia gli amici di chi al referendum desiderava ridurre i tempi per ottenere la cittadinanza, si riuniscono sollecitati dai social.
La splendida cornice di una delle perle del Garda viene quindi sporcata da questo fenomeno che sta diventando sempre più preoccupante, alimentando tensioni che posti come Peschiera, che nel turismo hanno un ritorno importante, non possono permettersi.
Questa volta però ad aspettare i “nuovi italiani” c’erano gli italiani veri, tra chi era schierato politicamente ma anche semplici cittadini stufi di questo degrado e di questa nuova moda, come se non bastassero i problemi causati all’immigrazione.
Infatti sempre più italiani manifestano insofferenza verso questa situazione, che la sinistra antifascista cerca di soffocare in nome dell’antirazzismo, de facto imponendoci le conseguenze negative dell’immigrazione come evento collaterale necessario. A Peschiera la polizia ha evitato scontri, ma per questo ancora si dovranno impiegare risorse pubbliche, e quindi i nostri soldi, per contenere gli effetti dell’immigrazione?
Bisogna che ci scappi il morto prima di una presa di posizione? Nonostante i proclami, il governo vara solo timide riforme che poi si scontrano contro una magistratura politicizzata e norme comunitarie che sembrano scritte appositamente per danneggiare il Bel Paese, e non solo; inoltre qualsiasi riforma per quanto moderata viene bollata come rievocativa di tempi bui, mostrando lo stretto legame tra progressismo e delinquenza.
Peschiera, e l’Italia tutta, non meritano questo.
Lorenzo Gentile
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