“Ogni volta che si cerca un passo avanti, la Russia risponde colpendo i civili”: falso, falsissimo.
Dopo questa uscita fuori luogo, fuori tempo, fuori dalla divina grazia, la Presidente Meloni dovrebbe farsi capitano di una delle famose navi da guerra che aveva promesso di inviare nel Mediterraneo e andare a pesca: certamente prenderà un altro granchio.
Per quanto ne dicano i vertici dello Stato, l’Italia è una colonia e non un alleato di USA e Israele, pertanto non può avere una voce in capitolo che dissenta dalle linee guida emanate da Washington e Gerusalemme.
Insistere sul fatto che all’Iran debba essere vietata qualsiasi forma di sviluppo nucleare e difendere a spada tratta l’operato belligerante di Israele, prima a Gaza e poi contro Teheran, è la semplice dimostrazione del concetto sopra espresso. Suona, peraltro strano, stranissimo, che la Giorgia nazionale replichi con un “No” all’opzione Trump, ovvero affidare a Vladimir Putin il ruolo di mediatore della crisi in Medioriente.
A parole – Tajani docet – il governo italiano è per la pace in Ucraina e a Gaza, per il cessate il fuoco tra Israele e Teheran, ma, a conti fatti, continua a fornire armi a Zelensky, appoggio incondizionato a Gerusalemme e rimane muta a margine della questione Gaza, nonostante il genocidio in atto.
L’Italia si muove in una cortina di fumo, niente di limpido, nulla di decisivo.
Al netto dei guadagni americani nella questione – sempre ce ne sono – la proposta di Trump è sensata per più di una ragione: coinvolgere Putin significa stemperare gli animi fra Europa e Russia e i colloqui sarebbero affidati a chi non ha un diretto coinvolgimento con le fazioni in lotta. Il peso degli Ebrei nelle decisioni americane è altissimo, lo era già agli albori della WWI e WWII e negli anni si è consolidato.
Resta da capire quale sia il piano, quali siano i secondi fini, quali i doppio giochi, perché con tutta probabilità un piano esiste e potrebbe mirare a indebolire la Cina e la stessa Europa e la Russia, una volta che l’Iran fosse capitolato: aumento del prezzo del petrolio a danno di Pechino e dell’Eurozona e un’ondata di migranti diretta verso nord a danno di Mosca, dato che a sud la Siria è fuori gioco ed ormai un satellite statunitense.
L’Italia viaggia spedita verso il suicidio assistito dagli stessi “alleati”. Le nostre figure istituzionali sono camerieri che servono al tavolo, non sono i padroni dell’attività e quando gli vengono poste domande scomode, non hanno altra risposta se non in perfetto stile fumoso e indeciso: “So che non ci crederete, vi giuro che non me lo ricordo”.
Cristian Borghetti
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