Mentre il mondo comincia a preoccuparsi circa la tensione tra l’asse Tel Aviv – Washington contro tutti, ancora una volta a farne le spese è l’Europa, ormai ridotta a escort per lo zio Sam che deve anche pagare pegno in termini di ondate migratorie.
Nonostante l’assoluzione di Salvini nel processo che lo vedeva coinvolto, nonostante i proclami e il referendum in cui gli italiani hanno mostrato una chiara contrarietà all’immigrazione, gli sbarchi aumentano e il governo fa poco o nulla per fermarli, un po’ ostacolato da magistratura e Unione Europea, ma soprattutto perché come prassi le promesse fatte agli elettori non vengono mai realizzate se non in minima parte, complice sia la debolezza della politica figlia della seconda repubblica sia i dissidi interni.
Nulla di nuovo
Basti vedere le prese di posizione grottesche di Tajani, che si scontrano con quelle più radicali di Salvini, con la Meloni che deve mediare per non rischiare una caduta di governo anticipata.
L’opposizione grida al fascismo e al razzismo, lancia slogan triti e ritriti sul restare umani, eppure questo governo è esattamente in linea coi precedenti, pur essendo mediaticamente molto meno imbarazzante di quelli passati. A Giorgia Meloni va sicuramente riconosciuto il merito di avere un’ottima comunicazione e l’abilità di intortare meglio gli italiani, tuttavia il nostro popolo può essere talvolta ingenuo ma mai stupido, e le promesse non manentute se le ricorda.
Basti vedere come punì alle urne i vari governi Berlusconi e le varie accozzaglie di sinistra.
Intanto le strade continuano a essere pericolose, la nostra millenaria cultura è minacciata da altre importate e dal materialismo interno, i lavoratori nostrani devono competere con altri stranieri in una gara al ribasso, il rischio di attentati da parte di extra europei non integrati aumenta.
Il tutto per restare umani e perché palazzo Chigi manca di quella cosa chiamata competenza.
Lorenzo Gentile
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