I piagnistei della Salis al momento han portato i frutti da lei sperati, il voto sull’immunità è stato per il momento, a data da destinarsi.
Non sono chiari i motivi per i quali si è deciso il rinvio della decisione, che era attesa per martedì 24 giugno ma secondo indiscrezioni pare ci sia stato un ritardo del deposito della relazione redatta dal popolare spagnolo Adrián Vázquez Lázara, chissà il rimando è stato voluto o meno, a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca.
In base a quanto appreso dall’agenzia di stampa italiana, la nuova data potrebbe essere fissata a metà luglio o direttamente a settembre, alla ripresa dei lavori dell’Europarlamento.
L’anomalia Salis
E mentre tutti gli amichetti della Salis esultano dipingendo l’Ungheria come uno stato ove i diritti democratici vengono calpestati, e mentre vige una giustizia arbitraria e come il regime di Orban perseguita i giornalisti; il vice-segretario ed eurodeputata della Lega l’eurodeputata della lega Silvia Sardone liquida aspramente così la faccenda:
“Il pianto di Ilaria Salis ha funzionato, almeno per ora“. Sardone, “mentre per altri europarlamentari le decisioni sull’immunità sono molto più veloci, la Salis rappresenta un’anomalia visto che se ne parla da un anno e addirittura ora viene imposto un rinvio, senza adeguate motivazioni. Evidentemente il videomessaggio di Salis, in cui sostiene che salvarla dal processo significhi tutelare la libertà d’espressione, ha avuto effetto”. È imbarazzante, ha aggiunto Sardone, “vedere una sinistra disposta a tutto pur di impedirle di affrontare un processo. A quanto pare, per loro la giustizia non è uguale per tutti: se sei di sinistra, puoi anche evitare di comparire in tribunale”.
Ci sentiamo di condividere in toto le parole della Sardone, è chiaro che in questa Europa la legge non è uguale per tutti.
Paolo Ornaghi
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