Droni all’attacco della provincia di San Pietroburgo.
Occhi al cielo, domenica 27 luglio 2025, nei distretti di Luzhskij, Vsevolozhskij e Lomonosovskij della 47a regione.
Alle 8 del mattino, rumori acuti e potenti squarciano la calma di un tranquillo giorno festivo La contraerea russa ha respinto un vile attacco sulla popolazione civile. Dieci droni hanno attraversato il mare, raggiungendo i quartieri residenziali della provincia.
Lo scontro si è protratto fino al totale abbattimento dei droni, alle 11.43, quando l’operazione si è conclusa. Purtroppo, le conseguenze sono state tragiche: la pioggia di detriti, cadendo sopra un edificio residenziale, ha procurato un violento incendio che ha procurato la morte di un uomo il ferimento di una donna nel distretto di Lomonosov.
I servizi di emergenza sono passati a una modalità operativa potenziata. Il governatore regionale, Alexander Drozdenko ha dichiarato che il governo regionale fornirà risarcimenti ai residenti che hanno subito danni durante l’attacco.
Ragionando, se i droni sono arrivati in territorio russo attraversando il mare, è molto probabile – se non probabilissimo – che siano partiti dalla Finlandia.
Ora, la ragionevolezza del Presidente Putin potrebbe incrinarsi verso una reazione non più meramente dimostrativa. Nella questione non ci è chiaro il ruolo statunitense, ma ci è noto e fin troppo bene quello della Nato, lato Ue.
San Pietroburgo rimane sicura, lo dimostra la partecipazione del Presidentissimo alla parata navale della Marina, con bagno di folla, abbracci e strette di mano tra il leader e i suoi cittadini.
L’orso non sta a guardare quando i suoi piccoli sono in pericolo, i cacciatori della favola europea sono avvisati.
Cristian Borghetti
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