La recente decisione di Francia e Inghilterra di riconoscere lo Stato di Palestina, è un atto che ha più valore simbolico che pratico.
Questo riconoscimento non modifica in alcun modo la realtà sul campo, dove le tensioni tra Israele e Palestina restano irrisolte e dipendono da fattori ben più complessi di un semplice riconoscimento diplomatico.
Senza un piano concreto o una strategia condivisa, il gesto si riduce a una dichiarazione di intenti, incapace di influenzare gli equilibri geopolitici o migliorare la condizione della popolazione palestinese. In questo scenario, sorprende e delude la mancata adesione dell’Italia, e in particolare della presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
La sua scelta di non schierarsi attivamente tradisce una politica estera priva di autonomia, che preferisce il silenzio e l’ambiguità a una posizione chiara e coraggiosa. L’Italia si conferma così spettatrice passiva nelle dinamiche internazionali, rinunciando a esercitare un ruolo di rilievo e a difendere i propri interessi sovrani.
Il gesto simbolico compiuto da Parigi e Londra avrebbe potuto rappresentare un’occasione per l’Italia di affermare una propria voce indipendente, segnando una discontinuità rispetto al passato e dimostrando volontà di protagonismo. Invece, la mancata adesione di Roma evidenzia una continuità nella subordinazione alle decisioni altrui, penalizzando la credibilità e l’influenza del nostro Paese.
L’Italia, quindi, perde l’opportunità di inserirsi attivamente in un dibattito cruciale per la politica internazionale, preferendo mantenere un profilo basso che rischia di consolidare ulteriormente una posizione di sudditanza politica e diplomatica.
Gianluca Mingardi
Il 2diPicche lo puoi raggiungere
Attraverso la Community WhatsApp per commentare le notizie del giorno:
Unendoti al canale WhatsApp per non perdere neanche un articolo:
Preferisci Telegram? Nessun problema: