Tutti disquisiscono di Gaza e della questione israelo-palestinese, disconoscendo le sfumature antropologiche, etiche e religiose di quel mondo, dove si incrociano:
- semiti ed europei di religione ebraica;
- semiti ed europei, e anche eritrei, di religione cristiana, cattolica, ortodossa, di rito siriaco, maronita, armeno, ecc.;
- semiti musulmani sunniti, con una minoranza di sciiti e anche drusi;
- europei (e qualche semita) protestanti;
- Testimoni di Geova, in maggioranza europei.
Tutti disquisiscono della questione senza averne una contezza storica. Ne ignorano la storia antica, che, nonostante il tempo, continua a pesare come un macigno sulla storia attuale. E hanno adattato la storia recente alle esigenze di un copione dettato da due interessi convergenti: quello del peggio del mondo ebraico e quello del peggio del mondo arabo-islamico.
Ciò che colpisce di quella flottiglia partita per Gaza, e che fa paura per l’ignorante arroganza tipica del “cervello levogiro”2 che ha prodotto i peggiori disastri nel mondo, è la determinazione a voler individuare e punire uno solo dei due colpevoli che hanno ridotto la Terra Santa in una simile condizione di desolazione, ossia quello che sta loro antipatico a prescindere, perché è stato detto loro che è così.
Inconcludenti facinorosi
Non si tratta di una flotta di aiuti in favore della popolazione, ma di una flotta di inconcludenti facinorosi che anelano a un minimo scontro per poter urlare al martirio e dare addosso all’odiato ebreo, assolvendo il suo paritetico complice islamico perché in questo momento sta loro simpatico, sempre perché è stato detto loro che è così.
È una sorta di “A Filippo Argenti!”, quell’esclamazione con la quale Dante, nel canto VIII dell’Inferno, incita i dannati dello Stige, compagni dell’odiato Filippo, a scagliarsi contro di lui e a dilaniarlo.
Corrado Corradi
1) Filippo Argenti era un politico fiorentino del XIII secolo, membro della famiglia degli Adimari, noto per il suo carattere irascibile e la sua passione per la ricchezza. Dante Alighieri lo rappresenta come un personaggio superbo e iracondo nel V canto dell’Inferno della Divina Commedia, dove viene scacciato da Dante dalla barca dei traghettatori demoniaci.
2) Levogiro che gira in senso antiorario ovvero verso sinistra