La vita di un uomo di 31 anni portata via in un lampo, due bambini senza padre, due genitori senza figlio, una vedova…eppure c’è chi, opaco riflesso del nulla, si dice compiaciuto, giustifica, esulta.
Muore anche, nell’indifferenza generale, Ashur Sarnaya, un uomo coraggioso che, a Lione, in una Francia abbrutita da laicismo e islamismo, in diretta su Tik Tok, è stato accoltellato alla gola, reo di aver criticato Maometto e il suo dio.
La gioventù, la bellezza, la notorietà straordinaria significano anche questo: uno ricordato, l’altro nell’oblio, entrambi nella schiera dei martiri.
La minore esposizione mediatica di Sarnaya, la sua enormemente inferiore “spendibilità” sui mass media, ha significato per lui, la grande fortuna di non esser “attenzionato” dal feroce trio SOS.
Dal geometra al professore vanaglorioso
Un articolista col background culturale di un criceto, Scanzi; un laureato in matematica con studi da geometra dai quali non si è mai affrancato, Odifreddi, ed un parascrittore con la presunzione di un pavone in amore, che ha trasformato la sua “lotta” alla mafia in un giro d’affari da capogiro, Saviano, sono il terzetto che più si è distinto nell’opera di necrofagia tipica degli avvoltoi ed iniziata a cadavere caldo.
Piombato sul corpo esangue di Charlie Kirk, Scanzi, non dotato neppure del pregio della originalità, parla di idee aberranti, però ha il buonsenso di condannare l’omicidio, ma non quello di non offendere il defunto…non che mi attendessi Scanzi esprimesse, neanche in occasioni nelle quali sarebbe d’obbligo, classe o stile!
D’altronde “il coraggio uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare” diceva don Abbondio…affermazione ancor più vera nel campo, oggi deserto, dell’eleganza…e l’eleganza sta a Scanzi come la bellezza a Quasimodo: “Vedere ora i seminatori d’odio tramutarlo in santo mi fa vomitare il glande, il prepuzio e financo partisignificative del duodeno”…capirete che una simile prosa in una simile circostanza oltre a denunciare i gravissimi problemi di Scalzi con l’anatomia, indica con la accuratezza di un laser, la statura dell’uomo.
Scandalizzato perfino Parenzo!
Odifreddi, ateo e divulgatore di bestialità scientifiche di titanica portata, ha giustificato l’omicidio vigliacco di Charlie Kirk facendo indispettire persino una personalità morale del calibro di Parenzo, uno che nega il genocidio in corso a Gaza e al quale riconosco l’unica qualità di aver avuto un nonno fascista.
“Sorella scimmia e fratello verme”, titolo del libro del geometra matematico, è la sua più onesta confessione e a noi non resta che prenderne atto con la contezza che avere simili parentele mal si coniuga con pregi quali la nobiltà d’animo, di pensiero e d’intendimento.
Che da lui giunga l’applauso per la morte violenta di un giovane uomo non può stupire…d’altronde cosa pretendere dal fratello di un primate e di un invertebrato?!
Il seminatore d’odio Charlie Kirk voleva che i bambini non ancora nati vivessero, il trio SOS sostiene la loro possibile condanna morte; il seminatore d’odio Charlie Kirk era un antivaccinista, il trio SOS ancora non ammette, per ragioni di facile intuizione, la scia di morti dovuta al vaccino per il Covid; il seminatore d’odio Charlie Kirk si batteva perché le donne potessero essere libere di essere madri, mogli, casalinghe e non per forza madri, moglie, casalinghe e lavoratrici spesso sfruttate, il trio SOS giudica questa richiesta di libertà, una aberrazione maschilista.
Il trio SOS balla sul cadavere di Charlie, ci sputa sopra e lo infama…lo può fare…loro sono i buoni…ma il silenzio di chi, a sinistra, non condanna è più assordante delle urla di queste tre rivoltanti scimmie urlatrici.
Irma Trombetta
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