Pro Pal? No! solo antifà Pro PD
Quasi quasi, i delinquenti dei centri sociali romani, quelli che, oltre che a devastare la città come hanno fatto i loro “compagni” un po’ ovunque, nel Paese, hanno tentato di assaltare la sede di Casa Pound. Grazie a loro, infatti, non solo è ancor più chiaro come, della Palestina, ai così detti ProPal non gliene freghi assolutamente nulla, ma si è reso evidente quale sia lo scopo reale perseguito dell’Antifascismo militante: la violenza fine a se stessa. Una violenza messa al servizio dei sindacati e del Partito democratico che, da sempre, tutelano, proteggono e finanziano, direttamente o indirettamente, i “centri sociali”. Il tutto, ovviamente, anche col contributo essenziale di alcuni vertici dell’apparato di sicurezza nazionale e della magistratura.
Feriti tra le forze dell’ordine e tra i passanti; devastazioni ad arredi urbani, proprietà pubbliche e private; disagi incredibili per milioni e milioni di italiani, impossibilitati a recarsi al lavoro, a dedicare un po’ di tempo a se stessi e alle loro famiglie; danni per decine e decine di milioni di euro: quanti arresti? Lasciamo stare, dal momento che anche quei pochi finiti in Questura, nella capitale come nelle periferie, saranno processati tra un anno o due e, con la smemoratezza legata al tempo che passa, rimandati a casa da magistrati che archivieranno le singole posizioni, oppure assolveranno gli imputati, richiamandosi a questo o a quel cavillo.
Cui Prodest?
Fanno comodo a un po’ troppa gente, i prezzolati dei centri sociali. Al Partito democratico, per mettere un po’ di sale nella propria scialba politica, quando è necessario dare uno scossone, a livello nazionale come a livello locale. Al sindacato che, se non potesse avvalersi di questi criminali organizzati, riuscirebbe a mobilitare saltuariamente solo qualche manipolo di pensionati e non certi per battaglie squisitamente politiche. Alle pubbliche amministrazioni che, grazie alla presenza dei centri sociali, riescono, dove governa la Sinistra, a monopolizzare la vita artistica, pseudo-culturale, aggregativa e sociale delle fasce giovanili. Alla criminalità organizzata propriamente detta, a cui la Sinistra estrema assicura “isole d’impunità” in quasi tutta l’Italia e specialmente nelle grandi città, dove prospera il commercio della droga, dal consumo all’organizzazione dello spaccio.
In buona sostanza, i “centri sociali” fanno comodo anche a Giorgia Meloni, specialmente adesso, dovendo trovare la premier delle giustificazioni alla sua dissennata politica estera asservita vergognosamente ai più biechi e ancor più criminali interessi di Tel Aviv. Come potrebbe mai, l’opinione pubblica italiana, continuare ad aver simpatia per la causa dei palestinesi, se questa è il pretesto per la violenza e la distruzione nelle nostre città?
Bersagli ignorati
Sicuramente, non trarranno alcun giovamento da tutto ciò i martiri di Gaza, le donne e i bambini massacrati da Israele, di cui da settimane in Italia non si parla più, con tutte le attenzioni riservate alle varie “flottille”, ai disagi causati dagli scioperi, ai danni ingentissimi causati dalle manifestazioni della delinquenza rossa. Tra l’altro, come non notare la superba vigliaccheria dei “centri sociali” romani che, pur avendo a portata di mano obbiettivi ben più “ghiotti”, se l’intenzione era quella di alzare il livello dello scontro – quante sono le istituzioni israeliane a Roma? -, hanno preferito attaccare Casa Pound, sapendo di poter contare, in quel caso, di una meno rapida reazione, da parte della Polizia, e della sostanziale acquiescenza dei media, sempre pronti a minimizzare la violenza che colpisce il “fascista”.
Al cittadino comune, quello chiamato direttamente – se ha patito in prima persona le conseguenze di quanto accaduto a Roma, Milano, Bologna o in altre città – o indirettamente a saldare il conto di tutto questo sconcio politico, non resta che aspettare, se vuole comprendere la reale natura di ciò che è accaduto e accadrà ancora, nei prossimi giorni.
È solo una fiction
Se l’Italia fosse uno Stato serio e se il governo fosse all’altezza dei suoi compiti, all’illegalità dello sciopero e alla gravità dei torbidi dovrebbero seguire, nelle prossime ore, sanzioni pesanti ai sindacati organizzatori, decine e decine di arresti, la chiusura delle sedi di gran parte dei gruppi che hanno infiammato i cortei e molto altro ancora. Se nulla di questo accadrà – ed è facile previsione il dire che non accadrà -, sarà ancor più palese come si stia assistendo a una fiction, a un gioco di ruolo, dove ciascuno interpreta la sua parte, affinché altri – più fuori che dentro i nostri confini – possano tranquillamente perseguire i loro scopi, anche distruggendo un intero popolo.
Massimiliano Mazzanti
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