I soldi della Bonino alla Panzeri – L’inchiesta Qatargate meritevole di aver scoperchiato il vaso di Pandora dell’ipocrisia della sinistra – si allarga fino a toccare tutti gli esponenti radical-chic della compagine veterocomunista nostrana.
Da ultimo è emerso che Silvia Panzeri, figlia dell’ex europarlamentare del PD, fulcro dell’apparato corruttivo, riceveva denaro anche dalla “No Peace without justice”, ONG italiana fondata nientedimeno che da Emma Bonino.
Sospesi i fondi alla ONG
Al momento non è dato sapere se ci sia un nesso tra il flusso di denaro che dalla ONG della Bonino finiva nelle mani della figlia di Panzeri; certo è che la Commissione europea ha già sospeso i fondi all’organizzazione della vetusta leader radicale.
Ovviamente, la presunzione di innocenza vale anche in questo caso, benché sia incontestabile l’inopportunità di finanziamenti da parte di un politico di fama nazionale nei riguardi di una vera e propria associazione a delinquere.
Scandalo in casa Bonino
La Bonino si è sempre eretta a paladina dei più deboli e degli immigrati nello specifico, mentre il sistema di tangenti e riciclaggio di Panzeri aveva al centro proprio lo sfruttamento degli immigrati, il business su cui speculare lautamente.
Ad ogni buon conto, anche se non fosse coinvolta direttamente nello scandalo criminale, la Bonino dovrebbe per senso del pudore sparire dai radar politici nazionali.
Il dogma immigrazionista ha fatto il suo tempo: l’inganno buonista è stato svelato quale sistema ipocrita volto a sfruttare gli immigrati come manodopera a basso costo, da utilizzare per abbassare il costo del lavoro, per foraggiare la manovalanza mafiosa e financo per attuare quella sostituzione etnica in corso alla luce del sole.
Ora la sinistra la smetterà?
La Bonino, al pari di tutta la schiera di intellettuali della sinistra buonista, è quantomeno moralmente colpevole di questa situazione, che non ha nulla di umanitario, ma molto di speculativo, venale e antinazionale.
Tutto quanto scritto sopra è, ovviamente, a spese di alcuni immigrati e degli italiani, vittime di criminali che stanno distruggendo la nostra cultura pur di fare affari.