Emergenza sicurezza: Piantedosi smentito dai numeri

Emergenza sicurezza: Piantedosi smentito dai numeriEmergenza sicurezza: Piantedosi smentito dai numeri – A Milano non esiste un problema di sicurezza”. Sono queste le parole pronunciate dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi durante il vertice sulla sicurezza dello scorso Mercoledì 10 maggio.

Il ministro sembra ottimista a riguardo: “Se parliamo di emergenza anche riferiti al dato oggettivi dico di no” ma tiene anche a precisare che è comunque “ben attento a non sottovalutare la richiesta crescente di sicurezza”.

Per il ministro nonostante gli ultimi fatti di cronaca, tra questi incluse anche le violenze sessuali, non c’è una emergenza sicurezza, soprattutto se si fa un paragone con altre città europee e nordamericane.

Per quanto riguarda la richiesta arrivata dal sindaco Beppe Sala ossia di potenziare la presenza delle forze dell’ordine in città, il ministro ha detto che sono previste “430 nuove immissioni” che vanno a compensare anche le uscite.

Il che comporterà 250 uomini e donne in più, numero che è destinato ad aumentare nei prossimi anni.

Il sentire comune è diverso

Secondo il sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24 sul tema sicurezza: due italiani su tre non si sentono al sicuro nella vita di tutti i giorni.

Solo il 31% degli intervistati ha detto di sentirsi molto o abbastanza al sicuro nella vita di tutti i giorni, contro il 66% che si sente poco o per nulla al sicuro.

Il caso delle violenze sessuali

A proposito di sicurezza, l’Italia si può definire un Paese dove le donne possono uscire di casa tranquillamente? A fine aprile, a Milano, si è consumata una violenza sessuale.

La vittima è una marocchina di 36 anni che è stata violentata nell’ascensore della stazione centrale di Milano. La donna stava partendo per Parigi, quando è stata avvicinata da un connazionale, che l’ha aggredita. Una violenza durata circa tre ore dalle 2.30 alle 5.07.

Un orrore registrato dalle telecamere che porteranno l’arresto dell’aggressore.

Ma non è finita qui.

Un cittadino somalo regolare in Italia, è stato arrestato in esecuzione di un fermo di indiziato di delitto emesso dalla procura. Il trentatreenne è accusato di aver violentato, la notte dello scorso 29 aprile, una cinquantasettenne italiana senza fissa dimora.

A maggio, invece, una donna di 44 anni è stata aggredita in casa sua da un uomo che le ha sferrato dei pugni al volto, strappandole i vestiti di dosso.

Si tratta di un immigrato irregolare di 23 anni, incensurato e senza fissa dimora.

Il PM ha chiesto la convalida dell’arresto per le accuse di tentata rapina, violenza sessuale, in relazione al tentativo di abusi, e lesioni (la donna è stata portata in ospedale in codice giallo) e la custodia in carcere.

Tutti lo sanno ma nessuno lo dice

A Pavia, invece, un trentunenne di origine nigeriana, già noto alle forze dell’ordine per reati specifici ha cercato di violentare una ragazza di 20 anni.

Vicende aberranti che fanno venire in mente quanto denunciato da Gianluca Veneziani su Libero qualche anno fa e confermato da La Verità l’estate scorsa. E cioè che circa il 42%delle violenze sessuali in Italia avviene per mano straniera.

Sulla base di queste ultime vicende e statistiche stonano, e parecchio, le parole del ministro Pientedosi sull’ emergenza sicurezza tanto quanto stona la risoluzione del problema ricorrendo a un aumento delle forze dell’ordine mentre gli sbarchi triplicano.

Rita Lazzaro