Astrazeneca condannata. Il bicchiere mezzo pieno – Tutti i fumatori ricordano la storica sentenza del processo Naugle vs Philip Morris USA, che nel 2009 concesse a Lucinda Naugle, un cospicuo risarcimento da milioni di dollari per i danni subiti da venticinque anni di tabagismo.
Da allora fu progressivamente vietata la pubblicità delle sigarette e sui pacchetti apparvero la dicitura Il fumo nuoce gravemente alla salute e immagini scioccanti per rafforzare il messaggio dissuasivo.
Astrazeneca condannata
Sulla base di quel lontano ricordo, un’altra multinazionale – stavolta del farmaco – si ritrova condannata per l’utilizzo di uno dei suoi cavalli di battaglia: il vaccino Astrazeneca.
Tuttavia, la controversia legale che, con una sentenza scioccante, riconosce il risarcimento di 250 mila dirham – 23 mila euro – ad una cittadina magrebina che ha subìto complicazioni dopo l’inoculazione, lascia l’amaro in bocca poiché, sì, il tribunale ha deciso a favore della donna, ma anche che a pagare debba essere lo Stato e non la multinazionale.
BigPharma non paga mai
In buona sostanza è come se la Casa Bianca avesse pagato al posto della Philip Morris USA. Lo Stato è dunque responsabile, reo di aver mantenuto l’adozione e promosso la somministrazione di milioni di dosi nonostante la sospensione messa in atto a suo tempo da altri Paesi ed è cosa buona e giusta poiché quest’ultimo ha imposto un obbligo, messo in atto una coercizione a danno della popolazione.
Peccato, però, che Astrazeneca ne esca illesa, un po’ come se la condanna valesse solo per l’assassino materiale e non per il mandante di un omicidio su commissione… E che commissione!
Il giro d’affari dei vaccini anti covid è miliardario, le commissioni per tutti i beneficiari sono stratosferiche, Stato compreso.
Giusta condanna, lecito risarcimento, ma permane una mancanza di volontà di agire contro i mandanti, contro gli speculatori.
Sarebbe stato opportuno perseguire Astrazeneca e condannare anch’essa, l’erbaccia va debellata alla radice.
Le prossime campagne – pubblicità progresso – siano contro il vaccino, poiché dati alla mano, la bilancia causa/effetto pesa a dismisura dalla parte della causa di effetti avversi, gravi e di morte, piuttosto che sugli effetti di immunizzazione.
Siano messi in evidenza i rischi come sui pacchetti di sigarette…
Una mezza vittoria insomma
Aver messo le mani nelle tasche dello Stato è un ottimo inizio, chissà se toccando il portafogli qualcuno si redima, sia tra i promotori che tra gli utilizzatori, in particolare coloro che hanno subito la vaccinazione come costrizione e come evento avverso.
La causa dovrebbe essere titolata – sul modello delle pellicole cinematografiche americane – “il popolo contro lo Stato – nel nostro caso – italiano”, ma quanti vaccinati saranno tanto forti da agire invece di arrendersi.
Il fumo uccide, così come il vaccino, ma i fumatori sono ancora tanti e non si arrendono nonostante l’evidenza.
Cristian Borghetti
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