BASTA PROVOCAZIONI ALLA RUSSIA, NON E’ SAGGIO NE’ INTELLIGENTE – Pino Cabras, sul canale Telegram dedicato a Giulietto Chiesa, sostiene che Mosca non bluffa. “Il missile balistico ipersonico di medio-lungo raggio a testate multiple indipendenti lanciato dalla Russia verso l’Ucraina chiarisce infatti molto bene le idee a un bel po’ di teste calde ma vuote che abbiamo da questo lato del mondo”.
Lo zar ha stupito tutti e preso di sorpresa col nuovissimo missile Oreshnik: “troppo veloce per poter essere in qualche modo intercettato, estremamente preciso, capace di colpire tanti bersagli contemporaneamente, con una gittata che può raggiungere ogni angolo dei territori delle potenze europee. Per ora senza testate nucleari, un domani, potenzialmente, con testate nucleari”.
Sapete come ha chiuso il suo messaggio il presidente russo?
«Abbiamo sempre preferito e ora siamo pronti a risolvere tutte le questioni controverse con mezzi pacifici, ma siamo anche pronti a qualsiasi sviluppo degli eventi. Se qualcuno ne dubita ancora, allora è vano: la risposta sarà sempre lì.»
La pace e la saggezza politica
In ballo non c’è l’essere putiniani o meno, ma dopo oltre 1.000 giorni di conflitto in Ucraina e osservando ciò che avviene, quotidianamente, nella Striscia di Gaza, “è saggezza politica e umana allargare lo spiraglio di pace”, scrive giustamente Cabras. Sarebbe, infatti, davvero miope o criminale, però non impossibile, voler continuare nella cosiddetta “guerra totale”.
Sul piano economico, la situazione non è migliore. Gli USA hanno sanzionato Gazprombank, ma il conto lo paga l’Europa.
Il prezzo del gas è tornato vicino ai 50 euro al megawatt/ora, il massimo da un anno e oltre il doppio rispetto alla media storica pre-bellica. Ciò comporta nuove pressioni inflazionistiche ed aumenti dei costi energetici per le famiglie e le imprese. Eventuali ulteriori cali delle forniture russe saranno compensati da maggiori acquisti di gnl, soprattutto statunitense. Forniture più costose, a danno dell’Europa e a vantaggio dei produttori americani.
“Con le nuove sanzioni imposte a Gazprombank, gli Usa cercano di bloccare le rimanenti forniture di gas russo verso l’Europa impedendo i pagamenti, ma Mosca troverà “soluzioni”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Sinora il gas era rimasto esente da sanzioni perché le ricadute sarebbero state troppo pesanti da sopportare per l’Europa. I flussi nei gasdotti russi sono scesi ma non sono interrotti e coprono il 14% del fabbisogno dell’Ue. Austria, Ungheria e Slovacchia, restano fortemente dipendenti dalle forniture russe. Le sanzioni contro Gazprombank (ed altri 50 istituti) rompono anche questo equilibrio.
Europa al freddo!
“Se i flussi di gas russo si interrompessero prima del previsto e la domanda rimanesse alta, se l’inverno si rivelasse freddo, l’Europa potrebbe uscire dall’inverno con riserve di gas pericolosamente basse “, riferisce a Bloomberg, Arne Lohmann Rasmussen, analista Global Risk Management a Copenaghen.
E’ bene tenere a mente che i BRICS possono arrivare a controllare il 40% dell’offerta globale di petrolio e stabilire meccanismi commerciali alternativi che bypassino la moneta USA, contribuendo così ai piani economici a lungo termine per la de-dollarizzazione.
Ma l’ordine di continuare, a testa bassa, in questi mesi di attesa dell’insediamento di Trump, per cercare di compronetterne preventivamente i negoziati di pace, si potrebbe rivelare un suicidio o una mossa meramente propagandistica, che non ha il tempo di realizzarsi.
Infatti, l’Ucraina sta lavorando alla produzione di “più di un” missile balistico – scrive il Wall Street Journal – citando il viceministro per le industrie strategiche ucraino, Anna Gvozdyar. L’articolo sostiene che lo sviluppo verrà tenuto segreto, ma che, nel prossimo futuro, verranno messi in servizio diversi nuovi missili. Allo stesso tempo, il programma missilistico di Kiev manca di finanziamenti, il che potrebbe limitarne l’efficacia.
Queste dichiarazioni contraddittorie potrebbero far pensare che la strategia d’attacco americana sia, in realtà, tutto un bluff, nei tempi e nelle modalità per la necessità dei Dem di limitare i danni e non perdere, del tutto, la faccia, cambiando rotta.
Non alimentare la guerra
“Gli Stati Uniti e gli altri paesi della NATO, invece di fomentare l’isteria bellica, dovrebbero riflettere sulle parole di Putin secondo cui ci sarà sicuramente una risposta…” – ha detto il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, Medvedev, in un’intervista ad Al Arabiya.Ha inoltre aggiunto che “il conflitto potrebbe essere risolto, senza costi aggiuntivi per l’umanità, se la NATO smettesse di alimentare la guerra in Ucraina”.
Medvedev ha poi parlato del nuovo missile russo Oreshnik, ritenendo che cambierà in fretta il corso della guerra in Ucraina. Può raggiungere Londra in 16-17 minuti, Berlino in 11-12 e Parigi in 15-16. Ne scrive il quotidiano britannico Daily Mail che pubblica infografiche. Secondo la pubblicazione, Oreshnik volerà nei principali centri d’Europa in 11-17 minuti. Perché indurre Putin a questo, assecondando i capricci del Presidente pro tempore limitato, nettamente sconfitto alle elezioni presidenziali per la Casa Bianca?
di Matteo Castagna