Brevissima storia del terrorismo sionista – La storia violenta del sionismo non inizia con Bibi Netanyahu: ha radici risalenti a oltre 2000 anni fa.
In questo ultimo anno abbiamo tutti potuto tristemente osservare i devastanti effetti della ferocia guerrafondaia operata dal governo di Tel Aviv.
Ferocia che si è purtroppo verificata con il consenso (o quantomeno con il tacito assenso) dell’Occidente tutto.
Le cifre delle violenze sioniste sono impietose e ardue persino da leggere:
- 41.000 morti a Gaza (in larga parte minori)
- 95.000 feriti
- Quasi 2.000.000 di profughi
- 7 operatori umanitari occidentali uccisi, per colpevoli errori, senza assunzioni di responsabilità o richieste di perdono
- Feroci attacchi condotti dall’Esercito Israeliano su nazioni sovrane e comunque non belligeranti come Siria, Libano e Iran.
Sembra impossibile una tale ferocia.
Anche di fronte a un atroce e ingiustificabile attacco come quello operato da Hamas in quel tragico 7 ottobre del 2023.
Perché qui sta il problema: poiché Hamas è una violenta organizzazione terroristica islamista (punto sul cui concordo) ogni risposta violenta di Tel Aviv è da accettare perché Israele deve potersi difendere dai Fondamentalisti.
Bisognerebbe anche affermare che la difesa deve essere proporzionale all’attacco subito.
E soprattutto rendersi conto che, opposto al fondamentalismo islamista, vi è un altro fondamentalismo, non meno micidiale e radicato: il fondamentalismo sionista.
Una pericolosa ideologia che, ugualmente al suo omologo Islamico, mescola pericolosi elementi di Suprematismo Etnico e Fanatismo Religioso.
Una lunga storia di fanatismo e violenze
Ed è un male che ha radici profonde e antichissime.
Radici che partono già dalla dominazione romana sulla Giudea e che, a suo tempo, portò alla formazione di veri e propri gruppi armati di fondamentalisti ebraici, ardentemente desiderosi di cacciare i Romani pagani dalla terra di Israele e imporre nuovamente la Halakhah (la legge sacra ebraica).
Gruppi come i Maccabei, gli Zeloti o i Sicari.
Questi ultimi due nomi sono addirittura entrati a far parte del nostro gergo comune per indicare persone altamente radicalizzate e pronte alla violenza (i Sicari erano infatti soliti colpire con le loro lame, le Siche, i soldati romani occupatori o i pagani che offendevano la Legge Mosaica).
Anche a causa di questi gruppi radicali scoppiarono le due guerre giudaiche e la rivolta di Bar Kockba.
Altri due esempi antichi di questo fondamentalismo furono la conversione forzata di massa operata dal Regno di Israele (sotto la dinastia Asmonea) sugli Idumei e il terribile massacro di ben 22.000 Cristiani ad opera di Dhu Nuwashad, re di una tribù ebra yemenita, nello Yemen tra V° e VI° Secolo.
Un passato antichissimo che si collega facilmente alla Modernità e alle atroci violenze perpetrate dai Sionisti armati per ottenere il controllo sulla Palestina.
Non solo nel mondo antico
Prendiamo ad esempio gli atti terroristici dell’Irgun, organizzazione terroristica sionista che operò tra il 1931 e il 1948 nella Palestina Britannica.
Imputabili all’Irgun vi sono stragi terribili come:
- Attentato al King David Hotel di Gerusalemme il 22 Luglio 1946: 91 morti e 46 feriti.
- Attentato all’Ambasciata Britannica a Roma del 31 Ottobre 1946: ingenti danni materiali e 2 feriti.
- Massacro alla raffineria di Haifa del 30 Dicembre 1947: 45 morti e 91 feriti.
- Massacro di Deir Yassim del 9 Aprile 1948: 111 morti e 12 feriti.
Altra espressione del terrorismo Sionista fu il Lohamei Herut Israel, responsabile degli assassini di Lord Moyne nel 1944 e del Conte Folke Bernadotte nel 1948, entrambi diplomatici.
Infine, dobbiamo anche ricordare due tristi episodi operati da due “lupi solitari”.
Prima il massacro di 29 fedeli musulmani ad opera dell’estremista ebraico Baruch Goldstein alla Tomba dei Patriarchi di Hebron il 25 Febbraio 1994 e poi l’assassinio di Yitzhak Rabin ad opera di un altro estremista sionista di nome Yigal Amir.
La cosa più grave è che spesso questi fanatici terroristi hanno persino trovato consenso ed esaltazione in una parte del “clero” rabbinico.
Al funerale di Goldstein, il rabbino Yaacov Perrin ha affermato che un milione di arabi “non vale un’unghia ebrea”, mentre il rabbino Dov Lior di Kiryat Arba dichiarò che Goldstein era “più santo di tutti i martiri dell’Olocausto”.
E dove porta, vi chiederete voi, questo rivolo nero di ebraismo sionista armato?
Chi supporta Netanyahu?
Alle pericolose infiltrazioni dell’Estrema Destra Israeliana nel governo di Bibi Netanyahu.
All’interno della coalizione dell’attuale primo ministro di Israele, infatti, vi sono ben 7 parlamentari dell’Otzma Yehudit (“Potere Ebraico”), partito Ultra-Sionista e Fondamentalista Ebraico, sognatore di una “Grande Israele” libera da Arabi e Cristiani sotto la Legge della Halakhah.
Al timone dell’Otzma Yehudit vi è un soggetto interessante di nome Itamar Ben Gvir.
Il signor Ben Gvir è noto nel suo paese per:
- Essere figlio di una ex attivista dell’Irgun
- Aver orgogliosamente tenuto appeso in casa sua, fino al 2020, un ritratto del terrorista Baruch Goldstein
- Aver incoraggiato la polizia a sparare sui palestinesi durante gli scontri di Sheikh Jarrah e aver brandito una pistola verso i suoi avversari arabi gridando:”Siamo i padroni qui!”
- Aver difeso cinque Ebrei Haredì (Ultra-Ortodossi) che avevano sputato ad alcuni pellegrini cristiani perché “sputare ai Cristiani è un’antica usanza ebraica”.
Il mio intento di stasera, attraverso questo mio articolo, è perciò duplice: sia informare il pubblico su una parte di storia forse sconosciuta a troppi, sia ricordare ora più che mai che in geopolitica non si può giocare ai buoni e ai cattivi facendo finta che i Fondamentalisti violenti stiano tutti da una parte.
Nessuno nega che Israele abbia a che fare con feroci organizzazioni terroristiche e fondamentaliste Islamiche…ma che non finga di non sapere e di non vedere i mostri che stanno in casa propria.
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