Anche la natura si ribella contro il monumento dedicato al TIGR a Basovizza.
Il maltempo ha fatto sì che questo cippo, vergognosamente in territorio italiano tra l’altro nei pressi della Foiba, abbia fatto la sua meritata fine, ovvero a pezzi.
Il TIGR (Trst-Istra-Gorica-Rijeka) come dice già la sigla, era un gruppo terroristico jugoslavo che mirava a fermare, anche attraverso attentati e altre azioni violente, la re-italianizzazione dei territori appena conquistati all’indomani della Grande Guerra.
La condotta terrorista del gruppo portò ad un un inasprimento delle tensioni che furono poi utilizzate dalla propaganda titina per giustificare le foibe e l’esodo istro-dalmata. La presenza di quel monumento è un insulto a tutte le vittime del terrorismo jugoslavo e del dramma che ne è seguito dopo la seconda guerra mondiale ed il fatto che la comunità slovena continui a difenderne la presenza ci dice che la pacificazione, almeno da un punto di vista intellettuale, è lungi dall’essere raggiunta.
Proprio gli sloveni dovrebbero essere in prima linea per prendere le distanze dal Tigr e da Tito, essendo la Slovenia la zona che forse più di tutte subì le conseguenze delle loro malefatte.
E ci ha fatto male vedere Mattarella (sulla scia di Pertini al funerale del maresciallo boia) dinanzi a quel monumento, che ricorda un’organizzazione non lontana dalle brigate rosse o da altri gruppi eversivi (pilotati).
Possa questa essere l’occasione per rimuovere quel cippo, poiché la natura ci ha già dato un segno.
Lorenzo Gentile
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