Le prefiche dell’ideologia woke e/o idiozie simili, hanno sbomballato gli zebedei con i loro deliri, e il patriarcato è uno di quelli.
Quel ragazzo che ha massacrato la giovanissima, carinissima, serena, intelligente ed evidentemente anche generosa Giulia, non era figlio di un padre padrone e non aveva l’atteggiamento di un ragazzo destinato a farsi retrivo patriarca appena messa su famiglia.
Era ed è un miserando ragazzo così strutturalmente debole, che si é fatto squallido farabutto assassino perché così vuoto ed egotico da non riuscire a reagire normalmente all’abbandono da parte della donna amata.
Ossia piangendo le pene d’amore fino a quando non passa, oppure mandando in quel posto la ragazza che l’ha scaricato convinto che “chi non mi vuole non mi merita”, proprio quel che farebbe un normale figlio del patriarcato (come peraltro sono io che, per imprinting patriarcale, sono preordinato a onorare e difendere a oltranza la donna, le donne).
I figli del patriarcato
Se nei paraggi ci fosse stato un figlio del patriarcato come me, Giulia sarebbe stata difesa per istinto e sarebbe ancora tra noi. Sono stato innamorato e scaricato anch’io, figlio del patriarcato, eppure, come altri ragazzi, anch’essi figli di padri all’antica, abbiamo pianto nella dignità le nostre lacrime d’amore e abbiamo onorato con un “arrivederci, dammi la mano e sorridi, senza piangere” (salvo poi piangere nella riservatezza come un vitello) quella che è stata la nostra ragazza e quel che è stato il nostro amore.
Parliamo chiaro, chi sostiene che il patriarcato è levatore di criminali sta dicendo fesserie.
E se di fronte a un crimine come quello che ha portato via a tutti noi il vitale sorriso di Giulia, si va a ricercare una giustificazione (che non esiste) come quella del patriarcato, che puzza lontano un miglio di matrice ideologica, ebbene non rende giustizia a quel bel sorriso e non tutela le altre potenziali Giulie da ominicchi così egotici e vuoti tanto da farsi bestie rabbiose.
Corrado Corradi
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