Stato laico? Solo verso i cristiani.
Fine del ramadan, inizio delle polemiche.
La voglia di integrazione di stampo piddino non si fa attendere ed ecco che arrivano le benedizioni della sinistra progressista e cosmopolita ad un’usanza estranea alla nostra cultura.
Stato laico per tutti o per nessuno
Se l’Italia garantisce la libertà religiosa, é altrettanto vero che la tanto sbandierata costituzione super laica (termine, come gli altri, abusato e travisato, a seconda delle esigenze del momento), viene tirata fuori solo quando si tratta di condannare la presenza delle istituzioni ad iniziative cattoliche, oppure per fare i bastian contrari se determinate leggi che hanno una rilevanza sociale importante sono in linea con certi dogmi religiosi.
In altre parole, il vero Stato laico è quello che dice B quando la Chiesa (solo quella cattolica) dice A, fa niente se dietro c’è un ragionamento anche profano.
La sottomissione culturale
Per non parlare dei nuovi nomi da attribuire alle feste religiose e alle relative vacanze o ponti, dalla festa d’inverno a quella di primavera, scimmiottando usanze pagane antiche. Ciò non vale però quando bisogna farsi vedere con i fratelli migranti, assaporandone la cultura esotica (spesso in contrasto coi dogmi progressisti relativi ad altre tematiche), la laicità dello Stato e delle istituzioni viene meno, Dio torna ad esistere ma sotto altri nomi, comunque prostrato al Dio del progressismo e del meticciato.
Questo mentre la cultura occidentale è annichilita dal consumismo e da mode scadenti, lasciando terreno fertile ad altre culture che, sebbene arretrate, dimostrano un invidiabile attaccamento al proprio retaggio
Lorenzo Gentile
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