La Grande Romania: un progetto realizzabile o un sogno destinato a rimanere tale?
Con l’espressione Grande Romania si intende l’unione dei territori di lingua rumena, ovvero la Romania e la Repubblica di Moldova, da non confondere con la parte est della stessa Romania che risponde al nome di Moldova.
Il Movimento per l’unificazione della Romania e della Moldavia – Unirea – mira a unire le due repubbliche dopo la separazione avvenuta dopo la “Revoluția din decembrie 1989”. AUR – il partico capeggiato da George Simion – fa di questa possibile unione uno dei suoi obbiettivi, benché la questione non sia di così semplice attuazione. Certamente, il distaccamento di AUR presente nella Repubblica di Moldova costituisce una buona base di partenza: significa che una parte di moldavi concorda con la riunificazione, ma la Repubblica – indipendente dal 1991 – è uno Stato a sé che difficilmente cederà la sua sovranità.
In realtà la questione potrebbe semplificarsi e attuarsi allorché le due Repubbliche continuino ad esistere costituendo un’unione che potremmo definire sovranazionale. Esisterebbe quindi una Grande Romania che controllerebbe Romania e Moldova, creando un’entità più forte sul fronte internazionale.
Far leva sul sentimento dei rumeni e dei moldavi non è però una questione da poco. In Romania, a nord in particolare, il sentimento nazionale è fortissimo, ma lo è anche il sentimento regionale. Nonostante l’ingente presenza ungherese, i rumeni non provano una spiccata simpatia per i magiari e nemmeno per gli abitanti del sud e dell’est del Paese.
Al di là della pura questione sentimentale, esistono però altri presupposti che rendono questa unione quanto meno complicata.
La Romania è un crocevia tra Ovest e Est, tra i Paesi che rispondono agli Usa e la Russia, ma la Grande Romania dovrà esistere come entità indipendente, capace di muoversi con decisone e dovute cautele sullo scacchiere internazionale. Solo un Presidente lungimirante e capace quale è George Simion, un rumeno per tutti i rumeni, potrebbe realizzare il sogno di unificazione, facendo leva sul sentimento nazionale, ma creando condizioni economiche e sociali che favoriscano l’unione.
Non è comunque una mera questione di stesso sangue, stesso suolo, bensì anche una questione politica e strategica sia per rumeni che moldavi, ma anche per quanto concerne le potenze sovranazionali.
AUR deve consolidare il successo ottenuto al primo turno delle elezioni presidenziali, poi perseguire gli obbiettivi interni ed esterni prefissi dalla sua politica e, in un secondo momento, vagliare la possibilità di realizzare il sogno della Grande Romania.
Cristian Borghetti
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