Il dialetto più raro al mondo è parlato in Italia e lo parlano poche decine di persone.
L’Italia è famosa per tantissime cose, per i suoi monumenti, la sua storia, per le opere d’arte, per i suoi meravigliosi paesaggi, per il suo artigianato, per i prodotti agroalimentari… ed anche per la sua straordinaria varietà di dialetti, che rappresentano un patrimonio culturale unico e prezioso.
Ne esistono circa 34 principali, da cui nascono altre diversificazioni, ognuno con un proprio vocabolario, pronuncia e grammatica.
Alcuni di questi dialetti vengono considerate vere e proprie lingue studiate anche da esperti provenienti dall’estero. Tra questi esiste un dialetto che ha una particolarità che lo diversifica dagli altri, ovvero il fatto di essere così raro da essere parlato soltanto da poche decine di persone: il “dialetto più piccolo” al mondo è italiano e si chiama töitschu.

A Issime in Val del Lys
Il töitschu non è un dialetto italiano in senso stretto, ma una variante del tedesco walser, portata in Valle d’Aosta nel Medioevo da popolazioni di origine germanica. Si parla esclusivamente a Issime, un piccolo comune della Valle del Lys.
Considerando che Issime conta circa 375 abitanti, i parlanti madrelingua sono meno di 100 persone, mentre chi lo comprende o lo usa occasionalmente è poco più di 200, in gran parte anziani. La trasmissione alle nuove generazioni è purtroppo quasi assente, rendendo il töitschu una lingua seriamente a rischio di estinzione. Nel XIII secolo, gruppi di popolazioni walser provenienti dal Vallese svizzero migrarono in alcune valli alpine italiane, portando con sé la propria lingua e le proprie tradizioni. Il töitschu si è così conservato nei secoli, isolato tra le montagne, mantenendo caratteristiche arcaiche che lo rendono particolarmente interessante per i linguisti.
Questo dialetto ha delle caratteristiche Uniche: Fonologia e lessico: Il töitschu conserva molte parole e suoni antichi, ormai scomparsi anche nei dialetti walser svizzeri. Influenze: Nel corso dei secoli, il töitschu ha assorbito termini dal francese, dall’italiano e dal piemontese, creando un mix linguistico unico.
Preservare la tradizione
Tradizioni: La lingua è strettamente legata a canti, racconti e riti tradizionali della comunità di Issime. Diverse associazioni culturali locali e studiosi stanno cercando di documentare e preservare questo patrimonio, attraverso registrazioni, pubblicazioni e corsi di lingua.
Oltre al töitschu, in Italia esistono altri dialetti e lingue minoritarie a rischio, come il croato molisano e il greco-italiota della Calabria e della Puglia, anch’essi parlati da poche centinaia di persone.
Il dialetto è parte della storia, delle tradizioni e della cultura del nostro paese e deve essere preservato per evitare che questi preziosi gioielli della nostra Italia non vengano dimenticati.
Valerio Arenare
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