Guardate il video che segue. Potete apprezzare il lavoro di un F16 Israeliano che abbatte un drone Shahed con un missile antico quanto iconico, l’AIM-9 Sidewinder.
Il video stimola una riflessione sulla capacità di Israele di sostenere i costi di questa guerra per lungo tempo (non a caso sin dalla nascita la dottrina militare israeliana prevede solo conflitti brevi o lampo per evitare di finire in una guerra di attrito).
Un missile AIM-9 costa circa 400.000 euro. Un drone Shahed costa tra i 20.000 e i 50.000 euro a seconda della versione. Senza contare neppure il costo di far volare un F-16, la disparità di esborso per difendere i cieli israeliani presto sarà insostenibile.
Non si tratta di temi di lana caprina, ricordate per caso il pallone spia cinese che volò fin sopra gli USA?
Qualcuno si mise a fare i conti del costo per i cinesi e per gli americani dell’operazione, trovate qua tutta la storia.
Missiloni e missilini
Nell’immagine seguente invece il volume di missili lanciati dagli iraniani contro Israele con evidenza di quanti hanno raggiunto l’obiettivo e quanti invece sono stati abbattuti.

Il lavoro svolto dai sistemi d’arma israeliani assolve bene allo scopo ma le scorte di missili utili ad intercettare i vettori iraniani pare siano già agli sgoccioli (sembra che gli USA potrebbero dover spostare alcuni sistemi d’arma dall’Ucraina, con buona pace di Zelensky e degli europei…) e probabilmente l’arsenale missilistico iraniano è ben lontano da essere esaurito tanto che dopo le prime 72 ore di conflitto dal grafico si evince una certa cautela iraniana nel numero di lanci.
Israele presto potrebbe trovarsi a corto di sistemi d’arma e forse di soldi: spinti dalla disperazione Netanyahu&co potrebbero dover ricorrere a scelte estreme.